Linea d'ombra - anno II - n. 10 - giugno 1985

26 DISCUSSIONE/SCNIAVO Nella Carmen che i librettisti Meihlac e Halévy hanno consegnato a Bizet, la bionda e innocenie Micaela - loro creatura - non avrà questi poteri, giacché la Zingara non è un'allucinazione di don J osé, ma una presenza viva e sconvolgente. Subito, rispetto al racconto di Mérimée, del resto, vengono accentuati i poteri di Carmen. "Démon. sorcière infame" grida nel suo delirio don José, che sin dall'inizio lotta per difendersi da lei. Ma il fiore di gaggia gettato "e111re/es deux yeux" ha ormai raggiunto il suo effetto, e la sfrontata sicurezza di Carmen davanti a lui ha i tratti inconfondibili della fatalità. All'indipendenza della vita errante dei Gitani, che non sopporta i lacci di nessuna costrizione, fa eco nella voce della Zingara, la gratuità di Amore, visto qui e cantato come un vero e proprio dio capriccioso e assurdo, di cui Carmen si rivela sacerdotessa e vittima sacrificale allo stesso tempo. La sigaraia impavida di Mériméc, che si concede generosamente, ma in piena libertà, è diventata più fosca ed emblematica nell'opera di Bizet. Disegno di Gustave Doré. Quale seduzione? Tentato di paragonarla ai grandi seduttori, il pensiero subito corre a don Giovanni. Il don Giovanni di Mozart. Ma Carmen non ha né l'innocenza né la giocosità, la foga sbrigativa di don Giovanni, che passa da una donna all'altra con l'ansia volubile di un farfallone. In lui la sensualità frenetica (Kierkegaard ci guida)è istinto che non ha il tempo di arrivare mai al piano psicologico della figura, del carattere della donna desiderata. Come il farfallone, vola attratto da odori e da forme, ed alla fine si brucerà le ali sotto la luce potente della legge del Convitato di pietra, del Padre oltraggiato. Non cosi Carmen. Nel passaggio dal racconto di Mérimée all'opera in musica, si consolida la sua figura dai poteri misteriosi. Appare una strega. La bellissima figura notturna della S1rega di Michelct, piccola serva, diseredata che a poco a poco, nel tempo, acquista potere e sapere occulti, opposti a quelli dell'istituzione sociale che le è nemica, imparando a conoscere il corpo e a guarirlo, a conoscere le passioni e l'arte di inOuenzarle, ritaglia qui, abilmente, questa complessità in figura dispensatrice di passione amorosa. Ma conservando, della sua provenienza notturna, la fatalità come maleficio. Per un attimo, il pensiero corre all'altro seduttore del secolo, quello del Diario, diabolico stratega della cattura amorosa. Ma ci accorgiamo presto che la Zingara non condivide il suo deliberato sadismo, non è innamorata, in fondo, della seduzione, della cattura dell'altro in sé. Non saprebbe che farsene di una conquista simbolica. Della cattura, si può dire piuttosto che teme la propria, ed il suo continuo esercizio di seduzione sembra abituarla a difendersi da quella che è la massima sventura per chi sia nata libera. Dunque, Carmen non somiglia al seduttore di Kierkegaard, non somiglia a don Giovanni. Eppure, con quest'ultimo condivide qualcosa. La fragilità dell'apparenza. 11suo essere musicale, e cioè, nel tempo, come disponibilità a consumarsi, a sparire. Come don Giovanni Carmen è soprattutto un medium di forze oscure, solo in parte dominate. Il fascino di cui Carmen è portatrice e sacerdotessa, la sicurezza con cui ne individua gli effetti sui cuori infranti, è un'energia che lei padroneggia solo in parte: per il resto, è un aura versamento, una fatalità da lei subita non meno che da don José. Tuttavia, le morti, come ben sapeva il poeta Rilke, sono sempre morti sociali. E mentre la morte di don Giovanni è la morte di un Trasgressore di leggi divine, Carmen morirà in un'arena come la povera gitanella che è sempre stata dietro i suoi poteri: per mano di un amante geloso. Non è differenza da poco. In un ideale museo delle fantasie maschili, Carmen richiamerebbe anche quel singolare incontro tra il barocchismo spagnolo, e la sua ricerca di riti codificati, col gusto francese per la formalizzazione, per l'alleggerimento, che è la "Madonna nera" di Baudelaire: Bourreau plein de remords. je ferai sept Couteaux Bien affilés. et comme un jongleur insensib/e, Pre11a11le1plus profond de 1011amour pour cible, Je /es pianterai tous dans 1011C/l!urpa111ela111, Dans 1011C/l!ursa111(/01a1d1a1n. s ton C/l!urruisselant!

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