convenzioni delle società civile e culturale primo novecentesca: siamo ad Apollinairc, a Picasso. Nel percorrere questo circuito, poiché non di tragitto si tratta ma di continua rielaborazione di immagini, di ritorno di spunti già apparsi e di abbandono di sfumature destinate a essere riproposte, Starobinski rivela una straordinaria sensibilità di lettura che si concilia con una minutissima osservazione del dettato testuale. Attenzione tanto ossessiva da indurre chi legga queste pagine a un moto cli sorpresa nel non vedere mortificata la lucidità di osservazione e la grazia appassionata che l'illustre critico francese dimostra con assoluta continuità. Il tacito presupposto metodologico che informa il progetto del libro ci viene in parte svelato da una nota che l'autore ha aggiunto ad un suo recente saggio su Flaubert. Ancora una ricerca .. tematica", anche se monografica (incentrata com'è su A1adame Bol'ary), dove si precisa che, se per il caso specifico dell'analisi di un singolo romanzo .. il tema ci interesserà principalmente nella funzione che esso ha all'interno degli sviluppi narrativi in cui interviene: si trauerà di determinare il posto nella continuità del 1esto, a contatto con clementi d'altra natura", non bisogna dimenticare. più in generale, come ..ogni approccio tematico dev'essere differenziale, non solo all'interno di un registro tematico dato o scelto, ma nel rappono che il tema instaura con gli elemen1i che si collocano ai suoi confini". Scelto dunque un tema. la c/01,·11erie il fascino che ha esercitato sui più diversi artisti, si tratterà poi di decidere con quali clementi "confinan1i" farlo reagire. Ecco la ragione - e la liceità - di appaiare tanti e diversi nomi, ma anche così disparate fonti: cronache giornalistiche, memorie personali, lettere, citazioni testuali di opere in prosa e in poesia. quadri, incisioni, pellicole e fotografie; per di più appanenenti a epoche ben diverse e a svariali e a volte incomunicabili ambien1i cuhurali. Da un punto di vista filologìco l'operazione appare ben rischiosa: Starobinski appunto perciò si cau1cla implicitamente con la scelta di un tema di per sé interdisciplinare, arrogandosi inoltre la possibilità di scegliere quali "contatti" fare scattare tra i diversi materiali analizzali. Non stupisce poi l'apparizione di allri "subtemi" che. in diverse occasioni. il critico ha dimostrato di avere sempre cari. li corpo e il lento e inesorabile processo di alienazione che ha dovuto subire con il progresso della modernità; il rapporto - quanto insidioso a trattarsi! - ira ossessioni private del singolo autore e opera artisticamente compiuta come par- . -- I Toulouse-Lautrec: Al circo Medrano (1893). '"'~ t '~ ., ' I ; Victor Adam: Cavallerizzo in stile shakespeariano (1850). SCHEDE/SAGGI ziale e precaria conciliazione sublimata di personalità biograficamente lacerate; la complessa e mutevole relazione tra mascolinità e immagine della donna, poliedrica e ingannevole, apprezzata dall'uomo per sempre diversi aspelli. Il fatto che si possa parlare di vere e proprie "costellazioni tematiche" (p. 145) non può farci dimenticare come, in una scelta interpretativa di questo tipo, appaia dominante la figura del cri1ico letterario. Sua la responsabilità di accosta• menti desueti, sua la necessità di convincere, con ciò che egli stesso sa far scaturire al confronto, della possibilità di un'operazione a tratli tanto azzardata. E, fin qui, Starobinski appare ben convincente; il libro è affascinante e godibile quasi si potesse leggere a prescindere dalla consapevolezza che si tratti di un saggo critico centrato su precise personalità di artisti; l'argomento approda a una specie di autonomia dalle diverse occasioni s10riche e biografiche che costituiscono il fondamcnlo - i documenti - dello studio, anche grazie a una notevole chiarezza di esposizione, a una scritlura limpida e accattivante che rivela un autore nelle vesti di suggeritore evocativo molto più che in quelle paludate di critico probante. Rimane però, a lettura ultimata, una certa sensazione di disagio. Ogni prospettiva storica viene sacrificata incsorabilmen1e alla costruzione di una mappa sincronica delle fantasie che l'universo della fiera ha fornito ai più disparati autori; le diverse interpretazioni del tema si alternano e si ripropongono con una successione atemporale, legata se mai alle individuali ossessioni private del singolo artista. E gli stessi confini del territorio che Starobinski è andato costituendo - nel vero senso della parola - sono precari e assai sfuggenti: "le interpretazioni simboliche potrebbero moltiplicarsi'" (p. 150); in modo incontrollato, aggiungiamo noi. Gli strumenti ermeneutici e interpretativi ado1tati in questa esplorazione pionieristica, come J'aut0rc specifica in occasione della ricostruzione della tradizione relativa all'argomento tra1tato (che pane dall'atellana latina per giungere al \'audeville attraverso la commedia dell'arte) possono rivelarsi "ragioni assolutamente intuitive" (p. 129). Così. a rischio di una certa astrattezza, ma anche in ragione di ciò, Starobinski fornisce una vera e propria sistematica delle suggestioni evocate dal mondo dei saltimbanchi nei più diversi artisti, e in questa prospettiva la barriera sovente insormoniabile che separa le diverse arti risulta scavalcata felicemente a non più dividere scrittori pittori registi. L'universo del circo appare con imme117
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