102 INCHIESTA/CHIANTARETTO, PIANCIOlA Paolo Bolog11a. era cinema. Ho voluto cercarne una diversa, acceso da questa polemica, forse estremizzando. E poi il tema che mi stava a cuore, andava trattato in quella maniera, per essere coerenti. Nonostante gli errori e i limiti produttivi (che sono molto in un film, anche perché coinvolgono la sua scrittura, appunto), credo di aver fatto una buona cosa. Nel mio caso è stata una "ricerca" di narratività, senza committenti, molto precisa, coerente, spesso troppo. Verso la fine degli anni '80 ci si domandava molto più che adesso che cosa dovesse essere il cinema, per rimanere tale, rispetto alla televisione, che si stava appropriando di gran parte dei suoi mezzi. B. Per ovviare i limiti ci vuole umiltà, studio e ricerca. (E mezzi, strutture). C. In assoluto è un rapporto sempre in atto, sempre in trasformazione. Diciamo che tendo per mia natura a privilegiare il secondo, tranne alcuni casi. Il "cosa raccontare" ha a che fare con la retorica, anche perché è più vincolato dalle scelte produttive. E poi si sa che si raccontano sempre le stesse cose, in fondo. Ci saranno sempre nuovi giovani che le vorranno "riascoltare", perché non le conoscono. Per cui è più noioso. Nel "come raccontare" ci si confronta con la materia (cinema), ci si espone molto di più in prima persona, emerge il proprio talento, la propria natura, cultura; i propri limiti, la propria mediocrità. In ogni caso è nella seconda che ci si identifica. I registi per lo meno. 7) La risposta sarebbe troppo lunga, da trattato. Pili rapporti ci sono e meglio è, comunque. Non può che giovare al cinema. Purché non superino eccessivamente quelli che Sono suoi propri. Ovviamente preferisco i tradizionali. Ma la "contaminazione" ha sempre fatto crescere l'arte. 11 fine è l'espressione, in ogni caso. 8) Finalmente una domanda semiseria. Le occasioni le crea il lavoro, le,opportunità che ci vengono date. Dateci occasioni e lavoreremo insieme... Createle se potete. Progettatele, anche. Sono solo quelle che ci fanno lavorare insieme. Cioè il lavoro. In discoteca ci si va per tutt'altro, e anche ai festivals tutto sommato... Sono molto aperto a collaborazioni, soprattutto se ravvicinate ... Mi interessano altre forme dalle mie... Sono curioso, per natura ... Certe cose nascono così ... Paolo Bologna (Montefiascone, 1956) ha frequentato la facoltà di architettura di Roma; attore, coregista teatrale ha realizzato tra il I977 e il I980 circa 20 film sperimentali in parte proiettati all'interno degli spettacoli teatrali del gruppo La Gaia Scienza e di altri autori della post-avanguardia romana. Il suo primo lungometraggio è Fuori dal giorno (1980/82, 16mm, col., 80'), presentato ai festival di Torino, Ischia, Monaco, Annecy, Bellaria. ALBERTCOHIANTARETTO DANIELPEIANCIOLA 1) Perché "il cinema è cinema": fa vedere più della pittura, fa ascoltare più della musica, mette in scena più del teatro, è più poetico della poesia, è più politico della politica ccc, insomma è un'arte che ne riassume molte altre. Quanto al pubblico siamo, pur nella nostra piccolezza, la minor parte dei casi: avendo scelto di far cinema prima come lavoro che come "arte", la maggior parte dei nostri lavori nasce avendo già il produttore presupposto un pubblico: pubblico non è soltanto quello che paga il biglietto al cinema ma anche quello per cui produttori pubblici come RAI, enti locali ecc. finanziano un film o un video. E comunque un film o un video hanno senso soltanto se presuppongono un pubblico. 2) Come ogni arte anche il cinema presuppone una koinè, che per definizione (e per fortuna) è sovranazionale. Quindi si potrebbe far la lista di tutti i grandi film visti o dei grandi autori che si sono amati, e sarebbe troppo lunga. Se si parla di "modelli" ideali, potremmo dire alla rinfusa Robert Wiseman, Robert Flaherty, Joris lvens, Jean Rouch, De Seta, Peter Watkins, il Resnais di Mon Oncle d'Amerique, il primo Godard, Ozu e ahinoi il primo loseliani e (doppio ahinoi) il primo Zanussi. 3) In Italia poi fare il regista vuol dire ipso facto fare anche l'autore, pretendere di "scrivere" e vedere come uno scadimento il limitarsi a mettere in scena. Ma perché mai? 4) Fare cinema non é più (e sarà probabilmente sempre meno) fare il grande cinema, e sempre di più parlare su un'infinità di cose attraverso la televisione, cose serie ma non solo, "castigare ridendo i mori" come diceva Totò. Purché si faccia pensando alla televisione come a una grande sala di proiezione virtuale sempre aperta. 5) Si, li abbiamo sempre scritti da soli. Perché non avevamo i soldi per pagare qualcuno che sapesse farlo meglio. 6) È vero. Si potrebbe ovviare smettendo di copiare Wenders, o perlomeno copiarlo bene, proprio nella sua complessità. Ci sembra idealistica (nel senso dell'idealismo filosofico) questa contrapposizione tra "cosa" e "come" tra contenuto e forma Cosa racconto co~porta anche che lo rac~ conti in un certo modo, o in un altro, ma la scelta del modo non è irrilevante. 7) (Cfr. I) Quanto alle forme "più recenti" Alain Jessua aveva già dato una bella prova con Jeu de massacre venti anni fa, e vi ricordate Zazie net metro? Videoclip? Cosa sono? Quello di John Landis è un piccolo musical, gli altri. .. 8) Lavorando insieme, prendondola bassa. Per esempio, nelle migliori tradizioni del cinema americano di serie B. cerchiamo soggetti per una videorivista diffusa in tutta l'arca metropolitana di Torino, da realizzare in 3/4", 2 giorni riprese + 2 RVM, troupe leggera (3 persone), durata 5/10 minuti per "articolo". Scriveteci. Senza impegno. Alberto Chianlaretto (Torino, 1947) e Daniele Pianciola (Torino, 1947), che ha studiato presa del suono all'INEP di Parigi, sono soci della cooperativa KWK Kinowerke per la quale hanno realizzato, dal '78 ad oggi, numerosi film. Tra gli altri: Tutto occupato (1980, 16mm, 55'), Come uno di noi (1981, 16mm, 52'), Some of us /ooking at the stars (I 982, 16mm, 60'), Venerdì sera, Lunedi mattina (1983, 16mm, 72'), Un cuore d'acciaio (1983, video, 60'). Dal 1984 curano per conto della Regione Piemonte i programmi video del progetto sperimentale del "Video lnformation System", telematica e video.
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