Linea d'ombra - anno II - n. 9 - aprile 1985

8 APERTURA/DOMNILANI-CAPITINI spettare chi ha idee diverse dalle nostre. Quando la scuola è nelle mani dei clericali, essi impongono agli scolari le loro idee reazionarie. Fino al secolo scorso i proprietari in Sicilia e i "pope" in Russia erano contrari alle scuole, perché dicevano che svegliavano i popoli. In Italia ci sono ancora milioni di analfabeti; ancora non è attuata la Costituzione repubblicana che vuole che tutti i ragazzi, maschi e femmine, vadano a scuola fino a quattordici anni; ancora le spese statali per l'istruzione sono inferiori a quelle di tanti Stati in Europa, America, Asia. La scuola in Italia è fondata sulla divisione di classi sociali, perché ai figli degli operai, dei contadini e degli impiegati con piccolo stipendio sono impediti gli studi superiori: così la classe dirigente italiana tiene nelle sue mani il dominio della società italiana. Rinnoviamo la società e rinnoviamo la scuola. Un po' d'Italiano per capire insieme le parole difficili. Scuole pubbliche - Libertà d'idee. Le scuole pubbliche sono le scuole di tutti, dove tutti possono studiare insieme: figli di "rossi" e figli di "bianchi", cattolici e protestanti, ebrei e socialisti. Lavorando nella scuola fianco a fianco, i ragazzi imparano una cosa importante: il rispetto per il prossimo e la difesa per la libertà di idee. Che significa libertà d'idee? Se parla l'ebreo, il protestante, il liberale, oppure se parla il comunista e l'anarchico non lo ascolteremo mai; gli impediremo di dire le sue idee: così pensano alcuni. Ma sbagliano. Perché bisogna ascoltare gli altri e ripensare a quello che hanno detto, in modo che la propria scelta (politica, morale, ecc.) sia cosciente, precisa, forte. Nella scuola pubblica il ragazzo si accorge che gli altri possono anche avere idee diverse dalle idee sue e dei suoi familiari: e essere lo stesso persone oneste e capaci. Chi difende idee serie e giuste non ha niente da temere dal confronto delle idee nella scuola di tutti: le idee giuste ci guadagnano. I clericali e il partito dei preti (la Democrazia Cristiana) sono nemici della scuola pubblica e ia colpiscono con ogni mezzo. Vogliono scuole private, dirette da preti, ma pagate con i soldi dello Stato (cioè con i soldi di tutti i cittadini italiani). Le sinistre invece difendono la scuola pubblica. Se i clericali desiderano aprire scuole private, padronissimi: ma se le paghino con i loro soldi o con i soldi di quelle persone che pretendono per i propri figlioli scuole speciali e separate, come se gli altri ragazzi avessero la lebbra. I soldi dello Stato devono servire solo per i bisogni della scuola pubblica dove mancano aule, laboratori, biblioteche, banchi. Dignitosamente. In modo degno di un uomo: il quale non ha bisogno solo di un pane e di una abitazione, ma anche di libri, di vestiti, di riposo, di svago e di indipendenza. Creazione culturale. È quella di poeti come Dante Alighieri, di scienziati come Alessandro Volta che scoprì l'elettricità della pila, o Marconi che ha inventato il telegrafo senza fili, di musicisti come Giuseppe Verdi che ha composto tante e belle opere di musica. Pochissimi di questi creatori provengono dalla classe operaia e dalla massa contadina: millenni di miseria, di schiavitù, di mancanza di istruzione e di scuole hanno soffocato le energie creative culturali degli operai e dei contadini. Ma ormai anche questa situazione sta cambiando nel mondo. Sta per finire l'inferiorità culturale del proletariato: scrittori, scienziati, artisti escono sempre più numerosi dalle file contadine e operarie. La battaglia per una scuola pubblica e moderna è fondamentale anche per questa ragione. Clericali. Persone del clero e persone che fanno tutto a vantaggio del clero; il clero è l'insieme dei preti e di quei frati che possono dir messa (si può anche spiegare così: il complesso delle persone che appartengono all'ordine sacro). Pope. Prete della chiesa russa. Analfabeti. Che non sanno leggere e scrivere. Persone che non frequentarono mai la scuola, oppure l'hanno abbandonata troppo presto e hanno finito per scordarsi di quel poco che avevano imparato. In Italia gli analfabeti sono milioni. I governi passati hanno preso gli analfabeti e invece di mandarli a scuola, li hanno mandati in guerra. Ogni volta promettevano scuole e benessere al ritorno dalla guerra vittoriosa. E ogni volta i poveri trovavano morte, ferite, e poi ancora miseria e tribolazioni, e niente scuole. Mai come nella nostra epoca è stato tanto necessario vincere la piaga dell'analfabetismo. Saper leggere e scrivere non basta più: l'operaio d'oggi con il suo diploma di quinta elementare è in stato di maggior minorazione sociale (cioè: conta meno nella società e nel campo del lavoro) che non il bracciante analfabeta del 1841. Attuata. Attuare: eseguire, mettere in pratica, passare dalle parole ai fatti. Spese statali. Non sono regali del governo perché il governo prende i soldi dalle tasche dei cittadini con le tasse. I miliardi che vengono spesi per la scuola servono solo a tirare avanti: infatti la maggior parte dei soldi destinati alla Pubblica Istruzione (quasi il 95 per cento) serve solo a pagare gli stipendi al personale. E tutti sanno quanto sia misero e incivile lo stipendio dei nostri maestri e dei nostri professori. LOSCANDALDOELLASCUOLAPUBBLICA don Lorenzo Mi/ani Barbiana, 6 marzo '61 Caro dottore, sono a letto da tre mesi con una coxite di origine e causa ignote per ora. Ho poi avuto da mandare avanti egualmente la scuola che è quest'anno molto più complessa per numero di classi e di ragazzi e diverse altre pittoresche attività per cui m'è toccato trascurare gli amici e la corrispondenza. L'ultima questione cui mi sono dedicato vi metterebbe in grande imbarazzo. M'è toccato opporre in due diverse vertenze la scuola privata a quella di stato e ha naturalmente ragione la mia. Nella prima vertenza (contro l'INPS) si tratta di riconoscere ai barbianesi il diritto di mandare i ragazzi a scuola qui e riscuotere egualmente gli assegni. Il più accanito laicista, messasi una mano sul petto, dovrebbe battersi in questo caso per la scuola del prete. La seconda vertenza è ora al suo punto di maggior incandescenza e attende la prova di forza per lunedì prossimo. I miei ragazzi organizzano lo sciopero della scuola elementare di stato ogni qual volta

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