54 STORIE/BERGER A te non ti è mai mancato quel tipo di abilità, disse Corneille. In questo ti faccio tanto di cappello! In realtà si tenne il cappello in testa e tirò su il bavero del cappotto. La cucina era fredda e nuda; come i faggi di fuori aveva perso tutte le sue foglie, le sue foglie di poco conforto. Ti voglio dire questo, continuò Corneille, nessuno può insegnarmi un nuovo trucco, li conosco tutti, ma non ce n'è neppure uno che potrei insegnare a te. Va bene, hai avuto cattiva fortuna - e non solo il mese scorso su in montagna, quel povero disgraziato di Boris abbiamo detto, come ne uscirà fuori questa volta - hai avuto cattiva fortuna, e non hai mai avuto abbastanza denaro liquido. Dalla tasca destra del cappotto tirò fuori un pacchetto di biglietti da cinquantamila e li pose sull'orlo del tavolo. Uno dei cani gli annusò la mano. Vaffanculo! disse Corneille spingendo il cane con una delle sue immense cosce che, coperta dal cappotto, avanzava come un muro. Sto dicendo, Boris, che saresti capace di comprare le gambe posteriori di una capra e venderle a un cavallo! E questo per me è un complimento. Che cosa vuoi? Non hai intenzione di offrirmi da bere? Non fa molto caldo nella tua cucina. Gnole o vino rosso? Un po' di gnole, allora. Fa meno effetto, su un vecchio come me. Così dicono. Ho sentito che è pazza di te, disse Corneille, e il marito si è dovuto nascondere sotto il letto. Boris non disse niente ma versò dalla bottiglia. Non tutti sarebbero capaci di tanto, disse Corneille, per questo ci vuole qualcuno in gamba come me. Lo pensi davvero? Perché mi mostri il tuo denaro? Per proporti un affare, Boris. Un affare onesto una volta tanto, perché so che non posso imbrogliarti. Sai come conti tu, Corneille? Conti uno, due, tre, sei, nove, venti. I due uomini risero. Il freddo saliva su come nebbiolina dal pavimento di pietra. Vuotarono i bicchieri in un colpo solo. L'inverno sarà lungo, disse Corneille, la neve è arrivata e rimarrà. Ci aspettano almeno cinque mesi di neve. Questa è la mia previsione e lo zio Corneille conosce i suoi inverni. Boris riempì di nuovo i bicchieri. Il prezzo del fieno sarà trecento a balla prima della Quaresima. Com'è stato il tuo fieno quest'anno? Felice! Non la tua donna, amico mio, il tuo fieno. Felice, ripeté Boris. Vedo che i tuoi cavalli sono ancora fuori, disse Corneille. Hai la vista buona. Sto diventando vecchio. Non sono più il puledro di una volta. Mi dicono che lei è bella, una donna di classe. Che cosa vuoi? Sono venuto per comprare. Lo sai, disse Boris, che cosa dicono gli alberi quando l'ascia arriva nella foresta? Corneille vuotò il bicchiere senza replicare. Quando l'ascia arriva nella foresta, gli alberi dicono: Guarda! Il manico è uno di noi! È per questo che so di non poter imbrogliarti, disse Corneille. Come sai che voglio vendere? chiese Boris. Chiunque al tuo posto vorrebbe vendere. Tutto dipende dall'offerta e io sto per dire una cifra che ti sbalordirà. Sbalordire me! Tre milioni! Che vuoi comprare con questo? Fieno? Il tuo fieno felice! disse Corneille, togliendosi il cappello e rimettendoselo poi ancora più all'indietro. No, sono disposto a comprare tutto quello che hai su quattro zampe. Hai detto dieci milioni, Corneille? . Boris fissava con indifferenza la neve attraverso la finestra. Senza tener conto del loro stato, amico mio. Compro alla cieca. Quattro milioni. Non ho interesse a vendere. Così sia, disse Corneille. Si appoggiò con i gomiti al tavolo, come una vacca che si alza dal pavimento della stalla, prima la groppa, poi le zampe posteriori. Alla fine fu in piedi. Posò la mano sulla pila di banconote, come se fossero una bocca urlante. Ho sentito dei tuoi guai, disse a voce bassa come si parla nella camera di un malato. Ho un debole per te, e così mi sono detto: questa è la volta che ha bisogno degli amici e io posso aiutarlo a trarsi d'impaccio. Cinque milioni. Puoi avere i cavalli, per tanto. Corneille stava in piedi con la mano come un bavaglio sulla pila dei soldi. Prendi tutto, disse Boris. Come dici tu, l'inverno sarà lungo. Prendi tutto e lascia il danaro sulla tavola. Sei milioni. Non so nemmeno quante pecore sto comprando, brontolò Corneille. Su questa terra, Corneille, non sappiamo mai cosa stiamo comprando. Forse c'è un altro pianeta dove tutti gli affari sono onesti. Tutto quello che so è che qui la terra è popolata da coloro che Dio scacciò come imperfetti. ris. Cinque e mezzo, disse Corneille. Sei. Corneille alzò la mano dalla pila e strinse la mano di BoSei, è andata. Contali. Boris contò i biglietti. Se vuoi un consiglio da un vecchio come me, Corneille parlava con calma e lentamente, se vuoi un consiglio, non spenderli tutti per lei. Per questo dovrai aspettare e vedere, Corneille, proprio come farò io.
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