VARIAZIONI SULTEMADIPENELOPE (RACCONTO D MESTICO) Bianca Tarozzi Dopo anni che lui era partito incominciò a tessere la tela - erano versi alternati alle lettere a se stessa. (Dove scrivere a quello? Al fermo posta di quale continente? E cosa dire?) Chiuso l'epistolario (una forma inferiore di invenzione) cerca un genere un po' più letterario Scartato il diario per analogia, si orienta verso l'epica. Ma per l'epica non sa abbastanza cose: non sa per che motivo una nave di ferro non affonda al varo: occorrerebbe studiare la questione, navigare, seguire un corso "total immersion" sopra una vera nave e un vero mare. E un poema didattico che includa la biologia genetica? Ma lei non si sente per quello molto in vena: · a malapena riesce a leggere un articolo di Science. E poi, insegnare che cosa? It can't be done. Un epos deve includere lo scibile di un'epoca: lei è in ritardo di almeno due millenni sullo "know how". D'altronde non è tempo di sintesi e sistemi, anche l'endecasillabo è una muffa. Non sapere niente se non che questa terra è tonda, e anche quello per sentito dire ... Intanto le è scaduto il contratto d'affitto: lo rinnova ma la tela non rende, sempre allo stesso punto si sospende la trama. Telemaco la chiama. "Insana, prestami una maledizione siciliana - occorre provvedere contro il malocchio, siamo due persone nell'occhio quieto folle del ciclone. Non voglio più vestirmi di nero, porta male. Antenate, regalatemi un tramonto in una tazza! Emily, Jean, cerco l'ispirazione ma se viene mi ammazza". Sul tavolo una testa di Magritte sanguinante memoria ad occhi chiusi pensa la propria storia. Una tenda di lato copre il cielo dipinto. Una foglia metallica posata sul davanzale ... cosa vorrà dire? Le nuvole serene in mezzo al blu annunciano qualcosa che non sa. Non sa più niente. Sogna strani sogni. Itaca è sempre uguale. Ora la spiaggia è affollata, la sabbia appiccicosa. Telemaco le chiede sempre qualcosa: "Da giovane lo hai visto un dinosauro? La chimera, la sfinge e il minotauro erano vivi quando eri bambina?" "I mostri erano morti, anche la sfinge. Il tempo è una difficile matassa." Passa, ma lentamente. Dalla cucina alla carta carbone gestazione perenne di Penelope. II Quando nessuno lo aspettava più arriva Ulisse. È di febbraio, piove. Arriva gocciolante, fragile, eppure non è cambiato, è ancora come allora. Le guerre e il tempo sono passati solamente dentro di lui, nella sua mente. Non abbraccia nessuno, come sempre. Lei si è tagliata i capelli da sola proprio ieri: un gesto decisivo, inaugurale del "do it yourself". Lui dice: "Bene, quella permanente." Non si ricorda niente, neppure dei suoi ricci naturali. Eppure è ritornato. È ritornato, ma si ferma poco. La sua temperatura mentale . · scotta, scotta e sale ma lei è un fermacarte di vetro con un fiore dentro, posato sopra il tavolo con un solo argomento. È un argomento che non è sfiorato; .. ,.,.
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