44 STORIE/FONSECA fantasia della mia mente abituata a diffidare? Cosa si aspettava che gli rispondessi? "Il Brasile è grande", dissi. Maria de Lurdes mi si accostò e mi offrì un'arancia. Larifiutai ringraziando. Evandro si affacciò alla murata della nave. Maria de Lurdes si tolse il fÒulard dalla testa e con gesto drammatico lo buttò nel fiume. "L'amore dura poco", mi disse. "Ti aspetto stasera alle dieci e mezzo. La mia cabina è la venticinque. Moacyr beve una bottiglia di acquavite al giorno e una decina di birre. La sera è fuso". Maria de Lurdes si tolse la gonna e la camicetta e le buttò in acqua. Aveva un due-pezzi rosso. Il suo corpo era giovane e bello. Il sole forte rendeva l'acqua del fiume ancora più fangosa e definiva i contorni verde scuro della foresta poco distante. "Vedi i pesci? Vorrei essere·un pesce. A volte vorrei saltare nell'acqua e uscire guizzando". Maria de Lurdes alzò le braccia, sotto le ascelle depilate spuntavano i peli ispidi. Mi venne voglia di toccarle i seni che si indovinavano sotto il tessuto del reggiseno. Chi sa se Carlos Alberto l'avrebbe scelta per madre. Maria de Lurdes muoveva la lingua come una lucertola e mi fissava negli occhi. "Alle dieci e mezzo", ripetè. Evandro, poco distante, fingeva di osservare il fiume. "Almerim rimane da quella parte. Siamo ormai nel Rio delle Amazzoni", disse. l':1 assai il resto della mattinata in terza classe. Il ciecoNoè lill suonava ogni giorno la fisarmonica. Andava con sua madre a Manaus da dove avrebbe proseguito per Porto Velho. Lo accompagnavano tre tizi che suonavano il tamburello, la grancassa e il triangolo. Poi la madre faceva girare il tamburello e la gente ci metteva dentro qualche biglietto sporco di poco valore o qualche monetina. · "La maggior parte è gente che va a trovare i familiari. Ma ci sono anche dei furfanti che vendono di tutto, contadini che si trasferiscono, contrabbandieri, c'è anche un pistolero in cerca di lidi migliori", disse il cameriere J .M. Ogni giorno gli davo la mancia. "Fammi vedere il pistolero", gli dissi. Era un uomo magro e pallido, i baffetti sottili, di circa quarant'anni. Un assassino comune. "Pistolero di chi?" "Di chiunque paghi. Non ha un capo. Lavora per contratto per i coroneis e i commercianti della zona. Mi scusi se glielo chiedo, ma non mi chiami J.M., mi chiami solo Joao". "Mi hanno detto che era così che ti si conosceva". "Mi chiami Joao, semplicemente Joao". A cena Moacyr arrivò ubriaco. Maria de Lurdes rideva, piegando la testa all'indietro, la bocca spalancata, e mi guardava. Ezir fece l'occhiolino a Evandro. Le due donne si parlarono in segreto. "Stiamo entrando nel fiume Monte Alegre", disse Evandro. "È pescosissimo, ci sono tambaqui di un metro". "Si trovano centinaia di specie di pesci in questo fiume", disse il funzionario in pensione. Dopo cena feci ritorno nella mia cabina e mi coricai. Una grossa farfalla notturna svolazzava e veniva a sbattere sul mio corpo nudo. La sera precedente una cavalletta era venuta a posarsi sul mio petto. Le sue zampe si erano appiccicate alla mia pelle e quando cercai di staccarla mi pizzicò, mi lasciò una piccola puntura. Alla luce della lampada che stava al di sopra della mia testa, sembrava una foglia. C'era anche una lucertola che di sera usciva da dietro lo specchio e dava la caccia alle zanzare. La farfalla notturna si dibatteva e mi faceva pensare a Maria de Lurdes. Avevo deciso di non andare a trovarla, ma questa decisione non mi impediva di desiderarla, anzi, semmai me ne acuiva il desiderio. Il suo corpo snello e bruno, le sue labbra, la sua lingua da rettile non uscivano dalla mia mente. Ma non potevo mettere a repentaglio il mio incarico. Saremmo arrivati a Monte Alegre intorno a mezzanotte. Alle undici ero a prua. Avvistammo le luci di Monte Alegre a tribordo. La città era divisa nella parte alta è nella parte bassa. Prima ancora che la nave attraccasse si avvicinarono varie barche con i venditori di banane, manghi, papaie, avocadi, riolci e formaggi. Sul molo c'era molta gente. Passammo accanto a diversi vaporetti, alcuni illuminati da luci brillanti e amache variopinte appese nel centro, molte già occupate dai passeggeri. Sbarcai e parlai con alcune persone che erano sulla banchina di Monte Alegre quando era passata l'altra nave la settimana prima. Nessuno lo aveva visto sbarcare. Ma un ragazzo che vendeva formaggi si ricordava d'averlo visto affacciato alla murata della nave, solo, immobile. "Credevo che fosse un pupazzo", disse il ragazzo. La nave emise tre lunghi fischi che echeggiarono nella notte illuminata dalla luna. Mi trovavo a prua, vicino alla cabina di comando. La luna risplendeva, tanto che pareva il sole visto attraverso un filtro scuro. Soffiava una brezza pura e fresca. "Facciamo rotta un'altra volta verso il letto della madre di tutte le acque dolci - il Rio delle Amazzoni", disse Evandro accanto a me. Mi spaventò la sua voce. Si era avvicinato a me senza che me ne accorgessi, malgrado il silenzio. Sentivamo la chiglia della nave fendere le acque come se fossimo sospinti dal vento. Arrivammo a Santarém alle tre e mezzo di notte. Divérsi passeggeri sbarcarono. Uno di essi, dalla terza classe, sbarcò con la mobilia completa di una camera da letto - il letto, l'ar~ madio, il materasso, un tavolino - oltre a parecchie valigiee tre bombole di gas. Al molo di cemento di Santarém c'erano alcune navi mercantili di grossa stazza. Alcuni venditori di prodotti artigianali tenevano esposte le loro merci. Gli svizzeri sbarcarono e comprarono borse e cappelli di paglia. Maria de Lurdes sbarcò con me. Aveva gli occhi arrossati e sembrava più giovane e fragile. "Non sai che cosa ti stai perdendo", disse, cercando di apparire insolente. "Lo so". "Chi è questo tizio che stai cercando?", mi chieseMaria de
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