Anche stasera l'Impiegato ha varcato la soglia del fabbricato in cui ha l'abitazione. Ora la strada è facile: non vi sono che i gradini da salire. Poi vedrà qualcuno - la moglie - accanto ad una porta aperta, e si sentirà a casa. La scala è male illuminata. Ciò che si vede dei gradini è soltanto la pedata: la parte che in essi ha uno sviluppo orizzontale. L'alzata, la sezione in verticale, non è visibile. Essa d'altronde è del tutto assente. L'Impiegato non ha che da porre un passo dinanzi all'altro, e montar su, verso gli affetti domestici. I gradini, a sua insaputa, sono ormai sospesi nel vuoto e dai bui vani delle alzate sbucano a tratti delle fulminee ombre, come mani che tentino di ghermirgli le caviglie. Davanti alla porta di casa la moglie lo riceve tendendogli le braccia. Lo conduce in un ingresso lindo e l'aiuta nelle manovre da svolgersi tra il soprabito e l'attaccapanni. Poi lo guida verso la camera da letto che non ha pavimento, ma una immensa botola senza fondo. Lo spinge dentro e chiude la porta alle sue spalle. Il giorno successivo è domenica. Prima di pranzo, come tutte le domeniche, l'Impiegato trascorre qualche ora al pianoforte. Ama trastullarsi ad orecchio con dei motivi antichi. Il CONDOMINO Si chiuse nella camera da bagno, tra i delicatifiori lilla che l'ornavano; per alcuni minuti poteva esser solo. Quel mattino, senza un vero motivo, preferi orinare nel lavabo. Stupito egli stesso dell'atto inusitato, si chiese se non fosse impazzito. Invero, solo il tubo fecale recava nutrimento alle grandi piantagioni di fiori lilla! Unpo' più su del lavabo, in una cornice di petali e corolle, vi era uno specchio. Curioso: mentre orinava egli notò che il suo volto si coloriva fin quasi a divenire roseo. Uscendo dal bagno, nota che i condomini in attesa a ridosso della porta lo guardano meravigliati. Qualcuno accenna perfino a dei movimenti retrogradi. Questo è il giorno in cui spetta a lui dare inizio alle Segnalazioni Rionali. Nell'ora convenuta dovrà accendere in un sol colpo tutte le luci della sua Sezione Abitativa. L'ultima volta che gli toccò farlo, la sua mano impiegò un tempo poco più che discreto per alzarsi e raggiungere il bottone delle luci. Alcuni condomini contarono minuti due e venti, altri due e trenta. Ma oggi, stranamente, avverte un vigore nuovo in tutto se stesso. Le Segnalazioni Rionali hanno luogo di sera, allo scoccare dell'ora nona. Illuminandosi - dispensando energia nel diffuso lilla dei fiori -, le Sezioni segnalano al circondario d'essere tutt'ora attive e produttive. Un tempo, il buio della notte pulSTORIE/ORTO lulava di luci; ora le piantagioni sono cresciute molto e riempiono spazi sempre più grandi tra gli ultimi rioni. Manca un minuto all'ora nona. Presso il pulsante il Condomino è pronto. L'attornia una gran folla d'altri condomini che avranno cura di contare il tempo. Sente in sé una strana forza (si è mosso per tutto il giorno!). Dev'essere veramente impazzito, ed è forse per questo che nella mente gli martella una curiosa idea: se otterrà un buon tempo, orinerà ancora nel lavabo, ed anche sul pavimento. L'ORFANO In Orfanotrofio, da bambino, trascorreva molte ore del giorno disteso a terra. Avvertiva il bisogno d'avere un totale contatto con il suolo, l'oggetto più stabile di cui avesse esperienza. Talvolta la sorvegliante della camerata improvvisava delle recite su un piccolo palcoscenico posto in un angolo buio. In quei momenti l'Orfano premeva con forza sul pavimento, come a metterne alla prova l'impenetrabilità. È diventuto adulto ed è garzone d'una bottega ove si modellano Spettatori di cera per il Teatro dell'Obbligo. Dacché al pubblico sono state chiuse le platee, il mestiere di Modellatore ha avuto un grande sviluppo. Si pensi: per talune Commedie e Tragedie Dell'Obbligo non solo gli Spettatori sono di cera, ma anche gli Attori, i Serventi, i Trovarobe ... È la sera del Grande Fiasco, e l'Orfano è in strada. Si tira dietro il suo carretto carico di Spettatori, ha da fare una consegna per un Teatro di periferia. Le viuzze che percorre sono affollate di venditori di Copioni usati, di vecchi Costumi, di Quinte scolorite. Vi è gran confusione di voci e di gesti; si respira fumo di frittelle. Ad un tratto, senza alcun preannuncio, il mondo intorno a lui vacilla... Per un attimo si fa il silenzio totale, poi la gente prende a urlare, a fuggire; dall'alto cadono pezzi di muro; è il caos ... Mentre tutto continua a vacillare, si produce un altro fenomeno: da grande distanza, come da remote nuvole (come da un'immensa platea posta oltre ogni limite), giunge un'onda sonora di fischi e zittii, e dal cielo piove della frutta marcia ... L'Orfano è preso dal panico; abbandona il carretto che si rovescia con tutto il suo carico, poi, in un impulso, si lascia cadere al suolo. Preme il volto e le mani sul selciatomentre intorno a lui i volti degli Spettatori caduti dal carretto s'imperlano di lacrime. Nel sottosuolo, tra selve di puntelli, i Serventi Di Scena (dalle tute blu) sono preoccupati: in superficie qualcuno s'è steso al suolo e col calore del suo ventre sta sciogliendo l'impalcatura di cera. Chiamano a gran voce dei rinforzi: occorrono altri puntelli per sostenere quella zona critica. 33
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