Linea d'ombra - anno II - n. 8 - febbraio 1985

., STORIE _,.,.. Jan Orto Il VECCHIO Il Vecchio aveva con sé grandi quantità di bambagia. Ve n'erano batuffoli dappertutto: sul pavimento, sul giaciglio, sullefiasche, nelle crepe del muro. Per non calpestarne eglifaceva acrobazie: viveva la sua vita sulla punta dei piedi, come una ballerina. La sua stanza ovviamente era piccolissima ed egli avrebbe meritato un premio per l'acquisita abilità d'eludere contatti. La sua bambaRia era /orse la piu pulita di tutte. Nella stanzetta s'ode un cicalino gracchiante, subito dopo risuona una melodiosa voce femminile: dall'altoparlante inchiodato al soffitto la Commissaria Del Casamento annuncia a tutti i vecchi la visita d'un gruppo di Fanciulle Vivaci. Il Vecchio ha un tuffo al cuore! Dio! che la porta resista ancora! Le "Vivaci" sono fanciulle che ogni mese, in ricorrenza delle Feste Mestruali, girano di Casamento in Casamento per la raccolta di bambagia. Ne formano dei mucchi dappertutto: sui pianerottoli, tra i puntelli della scale, sui calcinacci. Per tre giorni esse, tra canti e risa, vi danzano sopra, nude. Sebbene tenga pulita e morbida la sua bambagia - e proprio in attesa delle Feste! -, il Vecchio è preso dal panico ogni volta che risuona l'annuncio. Ha usato tutto il mobilio di cui disponeva per barricare la porta, e fin'ora questa ha resistito. S'ode un allegro vocio per le scale. Con le braccia, con le spalle ossute, con il capo, il Vecchio fa puntello alla catasta di vecchi mobili ammassati contro la porta. Resisterà anche stavolta? · Il MUSICISTA Un giorno, tra gli annunci economici dei Quotidiani, apparve il s_eguenteavviso: "Sono un musicista. Compongo Controsoggetti per Fughe. Inviare le richieste a ... " Seduto accanto al pianoforte, il Musicista attende. Sono trascorsi dei giorni da quando sui giornali è apparso l'annuncio. Non ha ricevuto alcuna richiesta. Forse occorre del tempo per attivare i lenti canali delle poste, forse le alluvioni creano dei disguidi. Passano alcune settimane ed egli è sempre li, accanto al pianoforte. La tastiera, un po' ingiallita, sembra sorridergli in un certo modo invitante. Nessuna richiesta. Eppure, dalla finestra, gli giunge talvolta l'eco di suoni: la musica dunque esiste ancora! Un mattino, ad onta della grande umidità (o forse a causa di ciò), il rivestimento d'avorio di un tasto si stacca dall'alloggio legnoso e si pone di traverso sulla tastiera. Con le sue dita musicali, egli lo prende e se lo porta alla bocca. È duro, ma col tempo, forse, diverrà commestibile. Nessuna richiesta. I tempi sono mutati e ora, forse, ciascuno può comporre da sé i propri Controsoggetti. Egli tuttavia può attendere. È vero: i tasti bianchi non esistono più, ma vi sono quelli neri, e tant'altro ancora. Dalla finestra entra un raggio di luce reso brillante dal riverbero degli acquitrini. Esso lambisce arazzi, modanature, preziose specchiere. Ereditò molti beni alla morte dei suoi. L'AMMALATO Per poter morire, l'Ammalato dapprima trattenne il fiato. (Più volte perse i sensi, e nello staio d'incoscienza, senza volerlo, riprendeva a respirare.) Poi rifiutò il cibo. Coloro che l'accudivano tentarono d'aprirgli la bocca nei modi possibili. Non ottenendo risultati, lo nutrirono con una sonda nasale. Al fine di chiudere questa via d'accesso, l'Ammalato concepl l'idea di rivoltare la lingua all'indietro e d'inghiottirla. Dopo numerosi tentativi, vi riusci:·occluse l'esofago. Per far sl che vivesse, bisognò narcotizzarlo. La Casa di Cura si erge sulle rovine erose dal tempo. Non è molto grande, ma le sue pareti sono di vetro, intatte e splendenti. · L'Ammalato giace nel centro della Casa, su di un marmo. L'attornia una piccola folla di bambini biancovestiti che protendono a lui le mani. I suoi arti sono tenuti da cinghie, e così pure il busto e il capo. Alcuni speciali tiranti gli dilatano le palpebre, altri le narici e la glottide. Cento manine gli si agitano sul volto. Fremono, sono impazienti di raggiungere la sua bocca per dare il cambio a quelle che già officiano. Sono mani festose, ma sapranno essere caute e salde quando verrà la volta di trattenergli distesa e ben ferma la lingua. Intorno alla Casa di Cura è sorta una tendopoli bianca che accoglie mille fanciulli accorsi affinché si disponga delle loro piccole mani. , In attesa di varcare la soglia di vetro, in attesa di compiere il gesto rituale, sono in festa: sventolano bandierine al cielo terso e ventoso. L'IMPIEGATO Lavorava alle Erosioni Municipali, nel dipartimento Tra- ! ori Per Mezzo Delle Unghie. Smontava alle sei. Prendeva l'autobus. Dal balcone di casa, posto al secondo piano d'un piccolo condominio, la moglie l'attendeva tutte le sere. Doveva guidarlo chiamandolo ripetutamente per nome e mostrandogli con ampi gesti delle mani l'ingresso del palazzetto. Altrimenti avrebbe tirato diritto.

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