28 STORIE/SAVINIO e finalmente le perde. I fantasmi, cioè a dire gli uomini morti male e in maniera incompleta (non basta saper vivere, bisogna anche saper morire, e all'élan vita/ sostituire 1'élan morte/) non hanno autonomia di movimenti e si attaccano ai vivi per farsi rimorchiare. È per questo che l'uomo in carrozza ha del fantasma? È per questo che l'uomo in carrozza si sente in istato d'inferiorità? È per questo che l'uomo in carrozza saluta per primo l'uomo a piedi? (Salutava. Questa considerazione si riferisce al tempo in cui automobilismo e rapidismo non avevano ucciso ancora le forme di cortesia del passeggio.) Pigro, l'uomo crede supplire alla necessità del camminare con le macchine. Errore. Per quanto veloce, la macchina non può dare all'uomo quell'autonomia che gli dà il camminare, e, anche in una macchina che "fa" mille chilometri all'ora, l'uomo è ugualmente schiavo. Mio dio è Mercurio: dio delle strade terrestri, delle strade celesti, della strada ìnfera. Alberto Savinio, La naissance de Vénus (1925-26). ,,. CELEBRIFIABE ~ /ice nel paese delle meraviglie è per i piccoli inglesi quel- W lo che Pinocchio è per i piccoli italiani. Autore di Pinocchio è Carlo Lorenzini detto Collodi, autore di Alice nel paese delle meraviglie è Charles Lutwidge Dodgson detto Lewis Carroll. Apro la strada a una biologia inusitata. Scoprire e determinare il nesso biologico fra autore e personaggio. Fra "certi" autori e "certi" personaggi. Il personaggio non è un ente autonomo. (Portiamo i termini del turismo nelle cose di questa grande agenzia di turismo che è la letteratura.) Il personaggio è la proiezione della personalità del suo autore. Più o meno. Ma sempre. (Meno fra Alessandro Manzoni e Adelchi.) Certi personaggi molto caratteristici (Faust, Don Chisciotte) sono anche più : sono la figurazione della "vera" personalità del loro autore; sono quello che il loro autore "voleva"- essere. Faust è Goethe, così come Goethe "voleva" essere; Don Chisciotte è Cervantes, così come Cervantes "voleva" essere. Il vero valore degli autori (la radice del loro valore) diventa così molto chiara. Oggi, secondo centenario della nascita di Goethe, non si festeggi Goethe; si festeggi il "vero" Goethe, ossia Faust. Certi personaggi anche più caratteristici (Pinocchio, Alice) sono anche più: sono la figurazione di una "segreta" personalità del loro autore. Una personalità di là dalla biologia comune. Entriamo, qui, in una biologia anche più inusitata. Che Goethe volesse essere Faust, ossia colui che riesce a essere diverso da come è (Faust: modello del desiderio attuato) è condizione psichica normale; comune. Tutti i Tedeschi vogliono esere diversi da come sono. Questa la ragione "profonda", la ragione "segreta" del loro tragico agitarsi. Tutti i Tedeschi vorrebbero trasformarsi. Veder sorgere intorno a sé i paesaggi del Secondo Faust: dalle sponde del Peneo, ai parchi e ai castelli della Scozia, alla pittura ècole de Paris, agli aranceti e ai pozzi di petrolio della California. Meno normale (non dico anormale: stacco fra normale e anormale non c'è, né c'è tra fisico e metafisico, tra reale e surreale, tra naturale e soprannaturale) è il caso di Carlo Lorenzini. Questi, apparfntemente, era un qualunque piccolo cittadino della Firenze del suo tempo: effettivamente era un burattino: era Pinocchio. Pinocchio non è un personaggio immaginario: è Carlo Lorenzini stesso, travestito da piccolo cittadino della Firenze degli ultimi trent'anni dello scorso secolo. Scarse le manifestazioni esteriori del pinocchismo di Carlo Lorenzini. Ma che importa, se, in Pinocchio, Lorenzini ha scritto la sua autobÌpgrafia? (Per maggiori chiarimenti, cfr. "Carlo Lorenzini" nel mio libro Narrate, uomini,· la vostra storia). E basta una manifestazione sola: la suprema: la morte di Lorenzini, stecchito in Via Rondinelli, in una gelida notte d'autunno, la mano aggrappata al campanello di casa. L'idea della redenzione aveva ancor molto fascino al tempo di Lorenzini, e anche lui, benché poco tagliato alle idee morali, anche lui, come Dostoiewski, redime in ultimo Pinocchio, trasformandolo da burattino in un ragazzino per bene. Ma
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