un libro e il suo autore è secondo me sostanzialmente estraneo a queste faccende. Quando leggiamo degli appunti di Grifone a Dante (gli ha dedicato una bellissimalezionePertile che spero sia stata pubblicata da qualche parte ma non sono in grado di dire dove) o di Leopardi a quel che leggeva, ci sentiamo nello stessomondo, e che per strada stia passando un landò o una ferrari, il canto del villan che riede a tarda notte o una televisione accesa, secondo me ha pochissima rilevanza. 4) Io mi sento pochissimo, in genere; certo esistono coincidenze anagrafiche, contro cui nulla possiamo! 5) Mi sembrano categorie piuttosto primitive: perché non usare anche Duro e Morbido, Lungo e Corto, Pesante e Leggero per descrivere un libro? cosi davvero non lo distingueremo piu dalle saponette e dai piatti di trippa. MARIAPACEOTTIERI 1) Posso dire perché ho scritto, non so ancora se sarà un mestiere scrivere. Questa volta mi è capitato come un fatto naturale, quasi un istinto. Del resto se non fosse stato così non me lo sarei mai imposta. Avrei preferito avere un talento musicale o di ballerina, ma non ce l'ho. Ho scritto forse anche per avarizia, per non sprecare quello che man mano pensavo e che al di là del bisogno di quel momento, mi sembrava potesse avere un senso. 2) Per me credo proprio di sì e per molti altri, ma assolutamente non per tutti. Forse si è più "grandi" tanto più se ne può fare a meno, ma non lo so di sicuro. E poi bisognerebbe intendersi sull'esperienza. Che cosa fa esperienza? I fatti, le idee, quello che accade INCHIESTA/OTTIERI a noi, quello che accade agli altri ma che noi riattraversiamo? Si racconta sempre comunque quello che si immagina, che si sogna, che si desidera, che si vede, che si intravede... 3) Esistono alcuni scrittori giovani, non molti e per fortuna abbastanza diversi tra loro. La scrittura non è certamente la forma espressivapiù naturale alla mia generazione, eppure quasi tutti hanno un manoscritto nell'armadio, magari camuffato da sceneggiatura. Ci sono alcuni poeti molto bravi, Valerio Magrelli, Patrizia Cavalli. Mi sento parte di una generazione, la mia, se non altro perché tema del mio libro è un viaggio, fenomeno tipico e specifico dei giovani degli ultimi dieci anni. Credo anche che stia per estinguersi. Quest'estate ho sentito dire da amici che il Laddak, terra un tempo mitica di monasteri e meditazione, è il posto più ....................................... ~ : Due t : lettere : da se il dottor i spedire Mabuse... ~!A ........ : : a~ ~ ~ ! : stesso ScienzaEsperienza I lt ! ·: alfdbeta Jlmensileprodotto ••• acu ora ·= da una cooperativa di scienziati, e'servi•ta ricercatori, docenti, tecnici ■ e operatori dei servizi. ■ Mensile di informazione culturale ■ A chi si abbona A chi si abbona ■ ■ A chi si abbona entro il 31 dicembre 1984 entro il 31 dicembre 1984, ■ ■ entro il 31 dicembre 1984 in omaggio il volume in omaggio ■ ■ in omaggio il volume Lawrence e Oppenheimer una litografia a colori ■ ■ Parole sul mimo di N.P. Davis formato mm 430x290 ■ ■ di Etienne Decroux Garzanti Editore, Milano in edizione esclusiva e numerata. ■ ■ Edizioni del Corpo, Milano ■ ■ ■ ■ ■ ■ Abbonamento per un anno (11 numeri) Lire 40.000. ■ I Inviare l'importo a Cooperativa Intrapresa ■ ■ Via Caposile 2, 20137 Milano ■ L Conto Corrente Postale 15431208 .I ■ ■ • • • • • • • • • • •••••••Campagna abbonamenti 1985 • • • • • • • • • • • • • ■ • • • • • 93
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