Ml sro PROPRIO ---==:--,;.-:-r.:;-:0~~ poche settimane, stando ai dati dell'editore, ha venduto 80.000 copie. Ma gli italiani, che dopo aver percorso tutte le vie delle diete e delle ginnastiche (e in particolare quella suggerita da Jane Fonda con Il mio libro di ginnastica) imparano, rinfrancati nel corpo, i comportamenti educati, non sembrano essere interessati (o almeno lo sono meno di una volta) a quanto accade ad alcuni personaggi "popolari", un tempo maestri di comportamento. Tutto sommato scarso, dunque, il successo del volume di Ascheri, dedicato a Tortora (Tortora. Storia di un 'accusa), o quello di Catherine Spaak (26 donne). Piu fortuna hanno invece gli esponenti della monarchia, con la biografia di Amedeo duca d'Aosta. Interesse hanno suscitato invece le vicende del banchiere Calvi (da La storia di Roberto Calvi, di Gianfranco Piazzesi e Sandra Bonsanti, a Il banchiere di Dio Calvi di Cornwell), meno quelle attualissime di L 'anno di Craxi di Eugenio Scalfari. Non viene smentita, insomma, l'impressione che la cronaca, trasformata in saggio, non goda piu delle fortune degli istant-book di qualche anno fa. Tutta'al piu interessa la cronaca rosa: raggiunge allora in fretta tre edizioni il "memoriale" della contessa Marina Lante della Rovere (I miei primi quarant'anni). Le osservazioni conclusive che è possibile formulare devono necessariamente tener conto del fatto che, muovendosi su un breve periodo, non possono aspirare a dare spiegazioni su eventuali conferme o mutamenti di tendenze. Sembra pertanto di poter dire che la crisi di vendite di cui tanto si è parlato negli ultimi anni a proposito del mercato librario, qualche mutamento, nelle scelte, lo ha portato. L'attenzione del pubblico piu vasto punta quasi esclusivamente su prodotti - specialmente di narrativa - diventati referenti culturati per l'intera società (il caso del Nome della rosa va in questa direzione), dando invece molto meno spazio ad altre opere pubblicate contemporaneamente al testo "leader". Se in passato il grande consenso attribuito ad alcuni titoli non eliminava le alte vendite di altri (si pensi al successo di Se una notte d'inverno un viaggiatore di Calvino, uscito nello stesso periodo di Un uomo di Oriana Fallaci), oggi il mercato sembra poter sopportare bene solo un vero best seller alla volta. Proprio in conseguenza di questo, o comunque necessariamente condizionata da questo, si assiste a una frammentazione degli acquisti su titoli diversi sia per genere che per carattere all'interno dello stesso genere. È questa la vera caratteristica dell'attuale mercato. «Di-tutto-un-po'», niente in grande quantità. Continua a manifestarsi, si è detto, la crisi del prodotto narrativo di media qualità, ma si verifica - e non per mancanza di titoli, - una riduzione nelle vendite dei prodotti pensati esclusivamente per il consumo, come i romanzi americani di Robbins o di Ken Follet. Il ricambio di titoli che raggiungono i vertici delle classifiche dei piu venduti è infatti molto alto, e anche i libri potenzialmente di maggior richiamo resistono ai primi posti solo poche settimane. A questo proposito c'è davvero da chiedersi se è possibile parlare ancora di best seller: in senso proprio i titoli che entrano in classifica continuano a essere i "piu venduti", rispetto a migliaia di opere che scompaiono dai banchi della libreria dopo poche settimane, con una tiratura pressoché irrisoria (al punto che un autore di letteratura italiana non conosciuto sul mercato si considera fortunato se raggiunge le 1000 copie). Ma se si intende con l'espressione best seller qualcosa di piu, che indichi l'incidenza di un titolo all'interno di una società e non solo la sua posizione rispetto alle statistiche di mercato, allora davvero sono molto pochi i titoli che possono vantare questa attribuzione. A questo proposito occorrerebbe riformulare anche in sede teorica le ipotesi critiche suggerite da queste osservazioni (cosa significa, ad esempio, "incidenza" sulla società?). Per ora basti considerare che per Il nome della rosa s( è prodotto "naturalmente" un "tam tam" culturale, e che su questo passaggio, da individuo a individuo, tutto dentro la "società civile", si è costruito un grande successo, mentre niente di simile è avvenuto per gli altri titoli di narrativa (italiana e straniera) usciti tra il 1983 e il primo semestre del 1984. DISCUSSIONE/CADIOLI Ragioni di "testo" o ragioni di "mercato"? Se è vero che le prime non vanno negate, e che le seconde sono importanti, è anche vero che occorre prendere atto che la situazione attuale è una fase di trapasso. Non esiste un interesse particolarmente alto per le vicende dela letteratura (riproposta per lo piu ai due livelli della "ricerca" e della piu facile "narrazione"); ma non esiste nemmeno, tuttavia, la coscienza di una narratività che si esprima con un prodotto altamente specializzato e scritto da professionisti, che abbia meno interesse per le storie letterarie e piu per il mercato. Se tuttavia non è ancora pronto il versante della "creazione", non sembrano affatto pronti nemmeno i lettori: e la lettura, da sempre scarsamente sollecitata e considerata, lo è ancora meno in pariodo di crisi. E allora si ricorre al libro raramente, spesso occasionalmente, qualche volta per prolungare un'informazione che, di qualunque argomento si tratti, dalla ginnastica alla politica, ha lasciato insoddisfatti dopo averla consumata su qualche quotidiano o periodico, o per prolungare una trasmissione televisiva. Quasi mai per il piacere di leggere un buon testo. IL BURATTO al TEATRO VERDI I 1n BARBABLU da Massimo Dursi musiche di Franco Battiato regia di Velia Mantegazza nell'abbonamento invito a Teatro dall' 8 GENNAIO Per informazioni e prenotazioni tel. 02/6880038-6071695 87
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