re con bende di seconda mano? Il peggio avrebbe pensato e con ragione. Dunque cura estrema per le fasce. Ogni volta come nuove. Anzi, dire che sono sempre nuove. Se ben pulite non fa differenza. Attenzione agli sprechi. Attenzione anche alle mani e agli occhi per via dell'alcool e di quelle sostanze ma, Lottani ne era certo, eravamo tutti gente sveglia. Del resto ci aveva scelto personalmente, uno per uno. W:, uesto era il DCT! .:.J Il bel viso maschio e severo del nostro dirigente si concesse finalmente un sorriso e un applauso improvviso e riconoscente suggellò la sua prolusione. Che oratore! Lottani si schermì modestamente. I commenti si inseguivano da un capo all'altro del nostro semicerchio e qualcuno s'abbracciò sentendosi affratellato al proprio vicino in quell'esultanza, nell'immìnenza di quella missione. Un paio di volte Lottani accennò a levare una mano per stabilire calma e ~ilenzio ma dovette rinunciarvi e con pazienza attese che l'entusiasmo che aveva suscitato si placasse. Egli del resto sapeva ben concedere alla sua truppa gli sfoghi che questa meritava. Sapeva ben tenere in pugno un manipolo di apprendisti. Bastone e carota. Adesso per noi era momento di carote. Infatti, li per li, da semplici apprendisti che eravam9 ci promosse tutti istruttori effettivi. Noi, la sua truppa, proprio li promossi, sul campo, nel salone! Tutti assunti, in blocco. Successe il finimondo. Saremmo andati dal sarto! Avremmo indossato le divise! L'ira di Dio successe. Qualcuno pianse. Mi sembrò che anche Fraticelli fosse tra questi ma non ne ero certo perché nascondeva il volto fra le mani e farfugliava qualcosa. Accostai la mia sedia alla sua. Era vero. Piangeva. "Lottani ci manovra come un burattinaio e noi burattini dobbiamo essergliene grati" singhiozzava. "Ci dà vita e movimento!". I burattini di Lottani! Era forse troppo per noi fino a ieri miseri venditori di spazzole e rasoi. Mi sentivo provato. Il sudore dei clienti dopo il DCT non sarebbe stato niente a confronto delle lacrime che ora si stavano versando. Lacrime e sudore. Quella marea di liquidi organici ci avrebbe forse sommerso tutti? Lottani levò perentoriamente le due braccia e il trambusto cessò. Ci eravamo sfogati abbastanza. Egli riassunse l'aspetto di quel severo stratega e noi della sua truppa obbediente. Sguardo di ghiaccio. Basta adesso. Si ricomincia. Qualcuno di noi si era nel frattempo interrogato sulle successive reazioni del cliente dopo il DCT? Ondeggiammo sbandati. Ci eravamo chiesti in che modo si sarebbe mantenuto il segreto dopo il primo DCT del primo cliente? Non avrebbe forse egli parlato con gli altri soci rivelando tutto? Panico e sgomento. Era vero. Avrebbe parlato. Un'indefinibile smorfia increspò le volitive labbra di Lottani al!~rartdo la bella linea de_llesue mascelle. ~- "For~. ma non è detto. E un rischio calcolato. Grandi impres~· gr~ndi rischi. Chi npn riiica non rosica!" . . .. . ._ STORIE/CARONIA Fiducioso d'averci rifilato i concetti base il signor Lottani proseguì. Perché, secondo noi, si prevedeva il primo DCT soltanto dopo un mese di frequenza? E già, perché? Proprio perché durante quel primo mese noi istruttori avremmo dovuto compiere la nostra opera di missionari convertendo i clienti alla religione dell'istituto. Una sola religione per tutti, una sola fede, un solo credo: salute e benessere! Avremmo accolto gente d'ogni tipo fisico, d'ogni classe, censo e nazionalità, d'ogni razza, indigeni e barbari, purché, naturalmente, provvisti di quel contante necessario a coprire la quota d'iscrizione. Non si campa di sola aria e la beneficenza è dannosa. Sopisce gli stimoli dell'individuo. Avremmo accolto tutti senza alcuna discriminazione. Ci mancherebbe altro! Nessuna questione sulla pelle dei clienti. La pelle è pelle! Noi lavoriamo sulla pelle dei clienti. Praticamente ci campiamo sopra. Lottani spalancò le braccia in un ampio gesto come ad accogliere, pastoralmente, un immaginario, elevatissimo numero di clienti-pecorelle e macchinalmente Fraticelli lo imitò, di nuovo affascinato dall'ampiezza di vedute del nostro buon pastore, dalla varietà di temi che proponeva, dalla sua illimitata capacità di rappresentarsi. Dunque, durante quel primo mese, noi alimenteremo la curiosità dei clienti per il DCT, la stuzzicheremo, la esaspereremo, la mortificheremo anche, ma solo perché possa riaccendersi più vampante. Individueremo i punti deboli del loro fisico "Astuzia! Intelligenza!" e glieli indicheremo senza pietà. Senza pietà sottoporremo alla loro attenzione vergogne e miserie. Il dito sulle piaghe metteremo. E che piaghe! Ne vedremo delle belle: cicce, lardi, pieghe, pelurie, testicoli, scroti, chiappe, sfinteri, prepuzii, capezzoli, calli, unghie rotte, unghie luride, smagliature, lacerazioni, contusioni, lividi, ecchimosi, zoppie, escrescenze, abrasioni, porri, morbi, macchie cutanee, vesciche, sciatalgie, nevralgie, infiammazioni del trigemino, turbe della psiche, setti nasali deviati e non, pomi d'Adamo, cazzi infine, cazzi e scroti, testicoli, testicoli e testicoli! e fermiamoci qui! Fraticelli accusò un giramento di testa e dovette affondarla nel palmo delle mani. · Altro che lebbrosi, altro che lazzaretti! Se pure uno di noi c'era mai stato in uno di quei posti, bene, l'avrebbe rimpianto! Lottani incalzava, ci martellava, ci diceva come stavano le cose nel mondo. Noi predicheremo il diritto e il dovere di tutti ad avere un fisico sano, asciutto e scattante, in ogni età, in tutte le stagioni. Diritto, dovere e rispetto. Per se stessi e per gli altri. Gli altri sono il nostro specchio, ricordiamocene, l'occasione per specchiarsi, gli occhi sono lo specchio dell'anima, la vita è piena di specchi, specchietti per le allodole, specchietti retrovisori, specchietti incorporati, specchi deformanti, specchiarsi nelle vetrine, arrampicarsi sugli specchi, specchi alle pareti dei nostri locali, specchio specchio delle mie brame ... ! Colto da un'improvvisa associazione d'idee Valentino Lottani riuscì ad interrompere le sue divagazioni sul tema e scattò in piedi drizzandosi in tutta la sua statura fisica e morale, non 75
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