Linea d'ombra - anno II - n. 7 - dicembre 1984

MISSIONE INDIVISA _,.... Vittorio Caronìa D 'inserzione su quel quotidiano milanese indicava chiaramente che si trattava di stipendio fisso. Finalmente! Fino ad allora m'ero presentato soltanto per lavori a percentuale. "Lo stipendio fisso è mortificante per un giovane intraprendente e sicuro di sé. Le percentuali invece esaltano le capacità dell'individuo! Parlantina, freschezza, occhi accesi, anzi roventi, determinazione! Questa è la ricetta! Altro che soldi sicuri!" Dappertutto è sempre lo stesso discorso. Avevo così affrontato test, compilato questionari e superata ogni prova per vendere, a percentuale, libri, spazzole per uo-- mo, penne a sfera, ancora libri, qualche enciclopedia, detersivi per moquette e cere per parquet, specchietti retrovisori, attaccapanni, grucce, ferri da stiro, prodotti. farmaceutici, creme balsamiche maschili e femminili, rasoi elettrici e infine sofisticate apparecchiature ortopediche, la cui proposta di vendita, come del resto per tutti gli altri articoli, prevedeva una dimostrazione pratica e immediata al cliente. Nel caso specifico setacciare abitazioni ed uffici e, non trascurando portieri e custodi, applicare quegli ordigni agghiaccianti su ginocchia, gomiti, polpacci, caviglie e avambracci, peraltro in ottimo stato, di impiegati e capouffici "nel caso scellerato, non si sa mai, che potesse capitare loro qualcosa nel corso del minaccioso quotidiano. "Il destino è in agguato. Col caso non si scherza. Meglio essere pronti!". Fra spazzole, ferri da stiro e gambaletti d'acciaio avevo nel frattempo conosciuto Fraticelli e s'era presto deciso di fare coppia fissa. Per sempre e comunque. Venditori in coppia. Un solo destino. Fraticelli era così magro che di spalle gli si vedevano le scapole attraverso la giacca e di fronte, con la giacca abbottonata, le costole. Anche il suo viso era magro, scavato sotto gli zigomi, ed i suoi occhi grandi, verdi e pensierosi trepidavano lonta- .no. Quando poi Fraticelli smetteva di pensare diceva cose ben ·pensate, trepidanti e raffinate. Si nutriva di caffè e latte. Fumava con voluttà. Ci si trovava bene insieme ma lui era riservato, io invadente e, alla sera, il suo caffè e latte mi dava tristezza. Per il resto ero magro più o meno come lui. E così, in un bel mattino di fine estate, con le indicazioni ricevute da quel giornale, STIPENDIO FISSO, LA GRANDE INSERZIONE, Fraticelli ed io, ancora una volta lindi e ben stirati, ci presentammo al nuovo posto di lavoro, in pieno centro di Milano. Stentavamo ancora a crederci, temevamo l'imbroglio, possibile? Era invece tutto vero. Porta d'ingresso con vetri smerigliati, moquette sui pavimenti, specchi alle pareti e attrezzi ginnici cromati e luccicanti che sulle prime ci ricordavano un po' troppo quegli altri ordigni con cui avevamo avuto a che fare. Ma era solo un'impressione. Si trattava di una lussuosa palestra ricavata nei solai d'un antico e prestigioso palazzo. Trovammo altre venti persone che si presentavano per quello stipendio fisso come noi. Erano tutti giovani e magri. I grassi e gli anziani li avevamo già incontrati per le scale. Le scendevano a muso lungo guardandoci astiosi: Fraticelli ed io eravamo appunto giovani e magri. Dopo averci osservato dalla testa ai piedi come bovini ad una fiera di paese, alcuni tipi seri e ben vestiti, scartarono i pallidi, i balbuzienti, quelli con i tic, uno che zoppicava e due sordi. Restammo in dieci. Saremmo stati assunti come istruttori di ginnastica con uno stipendio fisso come annunciato, questo sì, ma in più avremmo guadagnato con le provvigioni su ogni contratto che saremmo riusciti a far sottoscrivere ai futuri clienti. Futuri? Scambiai uno sguardo sconsolato col mio amico: ci risiamo. Invece no, niente paura. Non dovevamo andare in giro a cinturare la gente per la strada e portarla in palestra. Era stata organizzata una massiccia campagna pubblicitaria ed i clienti si sarebbero fatti vivi presto, di persona o per telefono. Sarebbe poi toccato a noi convincerli a tirar fuori i quattrini e ad iscriversi. Più clienti più guadagno. "Nessun cliente e addio anche allo stipendio fisso" sussurrai a Fraticelli che chiuse gli occhi con un sospiro rassegnato. Quel giorno stesso cominciò il nostro apprendistato. Ci fu subito detto che il termine Palestra andava bandito. Bisognava dire Istituto o Club. Ai nostri futuri clienti, le palestre non piacciono. Le hanno frequentate da giovani quando il puzzo del proprio vicino che · sbuffa e suda è tollerabile e lo squallore dell'ambiente non incide così tanto sull'umore. In palestra si possono incontrare persone equivoche, culattoni, esibizionisti, maniaci. Incontri insopportabili dopo una certa età. I nostri clienti lavorano dalla mattina alla sera impeccabili, compassati e con vertiginose responsabilità. Se li spogli e li metti nudi l'uno accanto all'altro, la loro sicurezza viene meno, il piglio autoritario si scioglie in un sorriso idiota e in un imbarazzo goffo. Si vergognano della propria ciccia, della gran sacca dei testicoli cadenti, degli ombelichi sepolti sotto le pieghe di lardo luccicanti di sudore e peluria. Questi uomini, nudi, si confondono. Con la moglie e davanti ai figli stanno in mutande. Con le amanti sono costretti a tirare lo stomaco in dentro. Solo con le puttane si rilassano e riescono a fare ciò che con le mogli è uno svolazzo di firma e con le amanti una faticosa esibizione. Cdn le donne che essi pagano e che fanno le puttane chiavano di gusto senza contorcersi e affaticarsi per tirare la pancia in dentro. Questi uomini non si vergognano con le puttane. Ma con gli altri uomini la nudità li imbarazza. A loro non piace sedere sulle panche di legno di una sauna accanto al loro avvocato, al commercialista, all'amministratore. o a uno sconosciuto qualsiasi, nudi anch'essi. Non gli piace calarsi i panta~ Ioni tenendosi in equilibrio su una gamba sola, sfilare dal piede una scarpa costosa;e quel piede mostrare, così bianchiccio, venato d'azzurro, molle. Non vogliono rendersi ridicoli sbuffando di fatica e compiendo degli stupidi esercizi: su e giù, uno e due, avanti e indietro. In palestra questi uomini non ci vanno più. Ecco perché la nostra palestra si chiama Istituto o Club. Qui da noi questi signori raffinati e stanchi dovranno avere l'impressione di trovarsi meglio che a casa loro. Saranno nudi,

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