Linea d'ombra - anno II - n. 7 - dicembre 1984

Per di più da piccolo avevo anche dei problemi alla vista, per cui i fumetti mi stancavano meno gli occhi. In seguito ho frequentato scuole cattoliche dove non ti facevano certo leggere, ma imparare a memoria il catechismo. Più tardi ho cominciato a sentirmi più interessato ai libri, ma non particolarmente ai romanzi. Potrei dire, in ogni modo, che un autore che mi è congeniale è Nathanael West. Mi piace la gente che scrive in modo sintetico, "to the point". Ho provato a leggere varie volte Tropico del Cancro di Henry Miller, ma in quelle frasi così lunghe mi ci perdo. Mi piacciono altri tipi di libri, come dicevo. Uno dei miei favoriti, ultimamente, è un testo sociologico, piuttosto sconosciuto, credo, di Julia Piterkon e Doris Ulman, che descrive la vita del Sud negli anni venti, con interviste alla gente di colore che danno un'idea veramente magica dell'ambiente. Forse l'influenza più forte su di me l'ha avuta la musica. Non la musica rock, perché ho perso interesse per questo genere di musica fin dal 1959, ma piuttosto jazz, blues, country. Mi piace molto la musica folcloristica di tutti i tempi e di tutti i paesi: italiana, francese, irlandese, soprattutto quella strumentale. Me ne sto facendo una collezione, in dischi a 78 giri. Per me il piacere più grande nella vita è suonare assieme a un mio amico, Tom Marioni, un camionista di origine siciliana (o comunque dell'Italia meridionale), che non sa leggere la musica, mà suona la musica che ha imparato nella sua famiglia, e nel modo in cui gliel'hanno insegnata. Tornando al discorso della letteratura, se ti offrissero lapossibilità di illustrare un romanzo, al di là di Bukowski, che hai già illustrato, cosa sceglieresti? Negli anni cinquanta circolava una serie di fumetti che raccontava i grandi capolavori della letteratura e quando a scuola dovevamo fare il tema su un romanzo, molti fregavano il professore leggendo invece questi fumetti, tanto per sapere di cosa trattava il libro. Mi è sempre piaciuta l'idea di fare qualcosa di simile, anche perché quella serie era veramente mal fatta e mal disegnata. I miei progetti preferiti in questo senso sarebbero La giungla di Upton Sinclair, sui macelli di Chicago nel periodo della grande crisi, e Il processo di Kafka. 69

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