60 Nastassja Kinski (dal volume Paris, Texas). Avevamo previsto una lavorazione di una settimana con loro due, e resta,van<:fnon meno di venti pagine di sceneggiatura, ma abbiamo dovuto ridurre il piano di !~ora .... zione da dieci settimane a otto. Abbiamo dovuto lasciar cadere tutto il viaggio. Da Los Angeles abbiamo preso l'aereo per Houston perché Nastassja aveva date molto precise da rispettare e non poteva cambiarle, bisognava tornare con lei. Non c'era piu denaro, la lavorazione era terminata ma c'era sempre il buco del viaggio, Los Angeles-Houston: e non c'erano i mezzi per girarlo. È venuta la troupe europea (Robby Mtiller, Jean Paul Mugel, Claire Denis), e mi hanno detto: "Sappiamo che ti manca una cosa importante. Lavoreremo ancora una settimana gratis, basta trovare il denaro per il materiale". Chris ha trovato il denaro, e abbiamo girato ancora una settimana con una troupe ridottissima, sette o otto persone. E avete girato cosa? Abbiamo girato quello che nel film c'è ora tra Travis e Hunter, dalla scena della "Vache qui rit" fino all'arrivo a Houston. E la lavorazione è durata in tutto sette settimane e mezzo. Nel film i sentimenti, l'emozione, vengono molto piu alla superficie che nei precedenti. Dipende dal fatto che eravate in due a scrivere, che eravate obbligati aparlare di piu che quando si è da soli, oppure si tratta per lei a una fase in cui è importante che le cose arrivino piu in superficie sullo schermo? Sam c'entra molto, credo. Se si leggono le sue cose, sono cosi. Alla fine c'è sempre uno scatto enorme, e davvero non si può dire che sia nascosto. Un altro motivo riguarda certamente gli attori americani, Harry Dean soprattutto, che lavorano cosi. Tutti e due, Harry Dean Stanton e Dean Stockwell, lavorano con questa volontà di mettere tutto davanti a sé, di non trattenere in sé niente. C'è anche il fatto, evidentemente, che io non ho mai raccontato una storia d'amore, e ora c'era qualcosa che volevo tirar fuori dalla testa dei miei protagonisti, qualcosa che prima era sempre rimasta dentro. Perfino in Nel corso del tempo, dove esisteva un grande desiderio nei due uomini, questo desiderio se lo tenevano chiuso nei loro corpi e nella loro testa. Un "vero film americano" Tra Hammett, Lo stato delle cose e Paris, Texas, tre film in cui lei affronta l'America (dall'interno con Hamrnett, allaperiferia con Lo stato delle cose), ho l'impressione che sia Paris, Texas il suo vero film americano. Forse perché ha trovato una specie di doppio, in America, in Sam Shepard, un alter ego. In Hammett c'era Coppola, insieme vero cineasta e falso produttore, che non era un suo doppio: il doppio che lei all'epoca non aveva era lo stesso Hammett, che naturalmente è morto. C'è in tutto questo una evoluzione del suo rapporto con l'America? Mi è capitato, molto più tardi, di ripensare a Hammett e alla mia collaborazione con Francis come a una relazione con un padre. Allora non ci avevo pensato. I problemi che avevamo l'uno con l'altro dipendevano dal fatto che non eravamo alla pari. C'era in Francis qualcosa che pesava sulla nostra situazione, e io stesso avevo imposto un ruolo corrispondente a quello di un figlio. Non se ne è mai discusso, ma è qualcosa che ha dominato la nostra situazione per tutto il tempo. Credo che la sua idea di fare il produtture fosse contemporaneamente l'idea di essere Padre o Padrino. Con Sam, c'era per la prima volta una situazione da fratelli, ed era molto piacevole, perché tra noi non c'era competizione. Ho lavorato con lui come non ho mai lavorato con nessun altro sceneggiatore. Per lo piu c'è competizione, perché il lavoro degli sceneggiatori è di scrivere e il mio di utilizzare quello che hanno scritto. Ma qui era diverso. È vero che ho trovato in questo una via per parlar,_edell'America come avrei sempre amato parlarne sin da Alice nelle città. Ho avuto molta fortuna a poter lavorare con Sam. Con la prima scena del peep-show ho molto pensato a Johnny Guitar: un uomo che torna quattro anni dopo, e vuol far dire a una donna ciò che non vuol sentire. In tutti i due i casi la scena si svolge all'interno di una cucina. Era qualcosa di cosciente o no? . · , . No ... Questo mi stupisce moltissimo, perché evfdentemente una somiglianza esiste. La scenografia è così "flinzy", in Johnny Guitar si sente talmente che è artificiale, che questo ambiente non durerà a lungo! Anche nella nostra scenografia si vedono chiodi dappertutto! Ma evidentemente non era necessario che avesse un'aria più solida di cosi. Quest'accostamento a Johnny Guitar mi stupisce, perch~ sin dal primo momento mi sono rifiutato di paragonare il film o la regia con qualcosa che già conoscevo nel cinema. È una cosa che ho detto a Sam il primo giorno: "Non voglio nessun riferimento a qualcosa che io o te conosciamo". Lui era molto contento, è
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