50 TRASLOCO Lodovico Terzi La casa vuota fra i pini. Sulle casse penzola un ragno. Un giovane biondo facchino chiede scusa, gli serve il bagno. Le librerie multicolori sono scheletri polverosi. Il giovane si terge il sudore, i suoi occhi sono azzurri e ansiosi. Fuori, davanti al porticato un lungo autotreno staziona. La sua mole nasconde il roseto, l'aia d'erba e di mattoni. La gialla fiancata sovrasta l'uscio aperto che fa corrente. Vola un pezzo di carta, restano per terra luride impronte. Dentro, barcollando due facchini reggendo un bureau di radica - sul collo teso e sulle reni sforzano le cinghie di canapa - e avanzano nel corridoio verso l'ingresso spalancato: all'estremo opposto e piu buio la porta del bagno è serrata. S'apre dopo un lungo silenzio. Il ragazzo adesso si spiccia. Ha goduto un'effimera assenza. Strano, però, che gli altri tacciano. Dalle pareti a uno a uno sono scesi i quadri e gli specchi. Il giovane ha una schiuma bruna agli angoli della bocca. Prima, sul confine dei vetri s'incontravano il paesaggio di fuori e quello di dentro i muri, scambiandosi immagini. Ora che le stanze pèrdono il decoro, sui vetri preme l'esterno e sulle ombre squallide incombe con feroci colori. Chiuso in un cubo è il video l'audio, avvolti in cartone ondulato il giradischi, le due radio: la casa si fa sordomuta. Adesso il ragazzo sta in bilico sulla scala a libretto, gli occhi in su, le mani protese, traffica col lampadario che si stacca. Affiorano pallide vene sugli avambracci, mentre gira il cacciavite, spicca un segno di vespa, un'aguzza puntura. Addio casa! Ogni imposta che si chiude dilata l'ombra in cui si pèrdono gli angoli che sono già nudi, i muri che saranno freddi. Gli uomini stanno intorno al giallo vagone che - nel lungo viaggio facendo soste - ora sigillano, poi lascieranno nei parcheggi. Il ragazzo contro il muretto sta con la testa sul petto. Io, marinaio dai molti imbarchi, do tre mandate al paletto. ., NUOVECARTOLINE Nico Orengo * * * Pampani d'alga in superficie contano brezze e bave d'aria, nella bocca a rospo catturano angoli e anelli, curve di fiati che la rugosità del mare smaglia e a schegge scaglia nel vischioso agosto. * * * Brachichito ha la memoria sua e fiorisce in lampo rosso a mezzo inverno perché la madre albero è nella Terra del Fuoco. * * * Tresca la pesca con la vigna, signorina al margine, incanta il grappolo e affonda nel liquore. * * * L'agave è capace di un solo fiore, lo schiaccia al cielo e dopo muore. r
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