Linea d'ombra - anno II - n. 7 - dicembre 1984

Roland Barthes (foto Carla Cerati, Agenzia Grazia Neri). Di qui l'idea vitale di un sapere che corre, che è "montato" attraverso i corpi differenti, al di fuori dei libri: imparatequestoper me, io impareròquelloper voi: economia del turno, dell'alternanza, illustrata da Sade nell'ordine del piacere ("Ora vittima per un istante, mio bell'angelo, e tra poco persecutrice ... "). Come passare la mano? Quando il "maestro" mostra (o dimostra) qualcosa, non può non manifestare una certa superiorità (magister: colui che sta sopra). Questa superiorità può venirgli da uno statuto (quello di "professore"), da una competenza tecnica (per esempio quella di un maestro di piano), o da un controllo eccezionale sul corpo (nel caso del guru). In ogni caso, l'occasione di superiorità si muta in relazione di autorità. Come fermare (derivare) questo movimento? Come scansare la maestria? Questa domanda dipende da un'altra: qual è, di fatto, il mio posto nel seminario? Professore? Tecnico? Guru? Non sono niente di tutto questo. Tuttavia (e negarlo sarebbe pura demagogia) qualcosa che non posso dominare (e che dunque è anteriore) mi costituisce come diverso. O meglio: io sono quello il cui ruolo si originali:a,a per primo (se si suppone, come si è detto, che nel seminario, spazio delle differenze, ogni rapporto debba tendere.all'originalità). La mia differenza sta in questo (e in nient'altro): io ho scritto. Ho qualche possibilità, dunque, di collocarmi nel luogo del godimento, e non in quello dell'autorità. Tuttavia la Legge resiste, la maestria continua a pesare, la differenza rischia di essere percepita, a tratti, come vagamente repressiva: io sono quello che parla piu degli altri, che contiene, regola o ritarda l'affioramento irriducibile della parola. Lo sforzo ..personale per passarela mano (la parola) non può prevalere sulla situazione strutturale, che dispone qui un plus-valore del discorso e li, quindi, un'assenza di godimento. Ogni volta che voglio affidare il seminario agli altri, mi viene ridato: non possono sbarazzarmi di una certa "presidenza", sotto il cui sguardo la parola si blocca, s'imbarazza o s'inceppa. Rischiamo di piu: scriviamo al presente, produciamo davanti 33

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