I. La Crisi della Ragione è Crisi della Totalità. 2. La Crisi della Totalità apre il campo alla Pluralità. 3. Il Soggetto non è Unità ma Pluralità. 4. La Realtà è una 'costruzione del Soggetto. 5. Soggetto e Oggetto sono mobili e plurali. 6. Il Centro non esiste, l'Unità non esiste. Tutto è Pluralità, tutto è Periferia. 7. e sgg. La Totalità è in Crisi perché il Soggetto è in Crisi perché la Ragione è in Crisi: la Ragione è in Crisi perché il Pensiero è senza Fondamenti: il Fondamento è Assenza e la Presenza ~ senza Centro: il Centro è Plurale e la Pluralità è Assenza: l'Assenza è Disseminazione e il Pensiero è Vertigine: eccetera. Questa sintesi appena un po' parodistica richiama gli ingredienti essenziali di un gergo. Gergo filosofico e teorico di formazione relativamente recente, che si è posato come uno strato appiccicoso su quasi tutta la superficie culturale delle Scienze Umane. La sua forza è naturalmente fondata sulla ripetibilità, sulla fungibilità, sul suo carattere insieme astratto e suggestivo. Grazie ad un vorticoso girare su se stesso, questo gergo ha il potere di un Black and Decker: può levigare, uniformare, polverizzare e infine dissolvere qualsiasi oggetto di pensiero e di esperienza. Questo probabilmente è stato, da sempre, il potere di ogni gergo filosofico e di ogni pensiero idealistico. Sta di fatto che da qualche tempo il gergo filosofico obiettivamente idealistico e dominante somiglia a quello che ho provato a riassumere in pochi enunciati. Esso deve la sua formazione alla rilettura francese di Nietzsche, Heidegger e Freud, e all'incontro dei filosofi accademici del Negativo con i mezzi e gli scenari attuali della cultura di massa. Fragile e bisognosa di protezione, la Nuova Poesia è andata spesso a rifugiarsi sotto le ali di questo gergo filosofico. Si è sforzata di metterne in pratica i postulati. Numerosi "nuovi poeti" hanno a loro volta creato un gergo suggestivo e fungibile, misterioso e intercambiabile. Il risultato è una Poesia senza Fondamenti, emessa da una Soggetto senza Identità e senza Centro, Debole e Plurale, che esprime l'Assenza della Realtà nella Presenza del Non-Senso e nello Slittamento vertiginoso del Senso ... Trasformando se stessa in mediocre letteratura, colma di ammiccamenti e poco interessata al mantenimento dei nessi logici, la Filosofia ha sedotto la Poesia dopo esserne stata sedotta. In questo pastiche involontario, la confusione prevale sul confronto: un modo di sfuggire alle responsabilità specifiche di ogni codice, filosofico o letterario, cercando scappatoie nei territori limitrofi. Scoprendo all'improvviso l'esistenza dello stile, i filosofi sono diventati fastidiosamente sibillini e confusi, vacuamente aforistici. Terza ipotesi: Debolezza della critica. Questa ipotesi si spiega in gran parte con le due precedenti. Quando l'élite dei conoscitori non dispone ,dicriteri di valutazione e dominano i gerghi filosofici, la teoria letteraria tende a diven~are un comodo surrogato della critica. Gli enunciati ge- ~neràfi e le descrizioni neutre (implicitamente apologetiche) esclùdono quelle possibili~àdi selezione e di scelta che sono le- .. .. DISCUSSIONE/BEURDINELLI gate al giudizio di valore. Lo sforzo maggiore del critico (dalla recensione alla quarta di copertina, dallo studio accademico alla scheda di dizionario) sembra allora essere quello di legittimare teoricamente e ogni volta di nuovo il libro e l'autore di cui si occupa. Il particolare viene ricondotto all'universale, la scrittura viene immediatamente tradotta in teoria e ogni particolare testo poetico o narrativo viene sussunto nella categoria generale dello Specifico Letterario. Succede così che gli argomenti, i termini e i passaggi critici elaborati per descrivere Kafka e Mallarmé, Rilke e Joyce, Montale e Borges, ce li troviamo mille volte ripetuti per definire e classificare decine di esordienti, di epigoni e perfino di autori interessanti ma molto lontani dai classici della modernità, o dall'estetica che è stata ricavata da essi. In nome della teoria che vede nel testo poetico la possibilità di infinite e sempre nuove letture, tutte assolutamente diverse e tutte ugualmente valide, gli autori hanno confezionato testi "aperti" e "vuoti", banalmente illeggibilie indecifrabili, copie immaginarie di un modello teorico astratto e di una poetica scolasticamente eccessiva, quasi parodistica. La descrizione critica è lì pronta prima ancora che il testo poetico corrispondente sia nato. Perciò il testo viene costruito in base alla descrizione. Poesia e critica, letteratura e teoria della letteratura vanno in corto circuito. L'eccesso di Aufklarung si rovescia in oscurantismo ... In realtà, senza giudizio di valore non è possibile nessun giudizio tecnico. Un'opera insignificante e piatta non credo che possa essere definita tecnicamente corretta. Ciò che "non ha valore'' cessa anche di appartenere allo Specifico Letterario. E se davvero si tratta di un testo privo di qualsiasi valore d'uso che ne raccomandi la lettura, allora può essere tranquillamente ignorato sia in teoria che in pratica. Queste tre ipotesi sono legate fra loro. Potrebbero perfino ridursi ad una sola. In questo caso, l'intera questione andrebbe riassunta così: Senza una cultura (dell'autore e del critico) che esprima la situazione presente dello scrivere poesia in rapporto ad una possibile tradizione e ad un possibile uso dei testi letterari, la libertà creativa si autodistrugge trasformandosi nella caricatura di se stessa. L'assenza di futuro e di statuto sociale che setJ1bracaratterizzare da circa un secolo la poesia moderna, ha smesso di avere la sua risonanza utopica e polemica, per generare il tono flebile e un po' ottuso di una sopravvivenza senza avventure e garantita contro ogni imprevisto. Antologie. Per quanto male si possa dire del genere antologico, a suo favore ci sarà sempre un argomento decisivo: non se ne può fare a meno. L'antologia resta il principale strumento critico per avvicinarsi alla poesia di uQ certo periodo: cioè alla poesia come situazione d'insieme, come genere e stile culturale. Oltre àd essere necessaria per i lettori che non possono essere al corrente delle innumerevoli e poco reperibili pubblicazioni sparse attraverso cui tendono a esprimersi i poeti, l'anta13
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