raccontistranzen - l'eroina del libro vede l'Europa svelarsi davanti a lei come una serie interessante di immagini proiettata da una lanterna magica su uno schermo gigante. Tutto è presente e tutto irreale. La Torre di Londra; click. Notre-Dame; click. La Cappella Sistina; click. Poi le luci si spengono e lei ripiomba nel buio. Di questo viaggio conserva solo i souvenir meno compromettenti, quella madonna, quella Monna Lisa, riproduzioni di opere d'arte consacrate da un consenso universale. Se era tornata con una borsa piena di ricordi con su stampato "Da non dimenticare mai", l'aveva messa sotto il letto sul quale aveva sognato quel mondo prima di partire e vederlq, e sul quale, una volta a casa, continuò a sognare, essendosi quel sogno trasformato non in esperienza vissuta ma in ricordo, il che è soltanto un altro modo per sognare. Con aria assorta: "Quando ero a Firenze ... " Ma poi, compiaciuta, si corregge: "Quando noi eravamo a Firenze... " . Perché una buona parte, in realtà la maggior parte della gratificazione offertale dal viaggio era dovuta all'esser partita da Fall River con un gruppo selezionato di figlie di rispettabili e ricchi proprietari di fabbriche. Una volta lontana da Second Street, riusciva facilmente a inserirsi in quella fetta della società di Fall River cui apparteneva per diritto di antico nome e nuova ricchezza ma da cui, quando era a casa, le varie manie e l'eccentricità paterna la escludevano. Dividendo stanze da letto, dividendo scompartimenti, dividendo cuccette, le ragazze viaggiavano tutte insieme come uno snob branco di oche che si portava dietro la propria sorte, perché loro erano le ragazze che non si sarebbero più sposate, ora, e qualsiasi piacere avrebbero potuto trarre dalla varietà e dalla eccitazione del viaggio era stato già sciupato in anticipo dalla consapevolezza che stavano consumando quella che avrebbe potuto essere la loro torta di nozze, spendendo quella che avrebbe dovuto essere, se fossero state fortunate, la loro dote. Tutte ragazze vicine ai trenta cui era stato concesso di andare a conoscere il mondo prima che si rassegnassero alla misera condizione di zitelle del New England; ma era solo per guardare e non toccare. Sapevano di non doversi lasciare sporcare le mani o sgualcire le vesti dal mondo, e in viaggio la loro affiatata comitiva ci riusciva bene, era calma e sicura di sè; sapevano a testa alta fare buon viso a cattiva sorte. Fu un viaggio amaro, in un certo senso, amaro; e fu un viaggio di andata e ritorno, finì nello stesso triste luogo in cui era cominciato. A casa, di nuovo; l'angusta casa, le stanze sempre chiuse a chiave come quelle del castello di Barbablù e la matrigna pingue e pallida, che nessuno ama, ferma in mezzo alle ragnatele non si è mossa di un solo centimetro mentre Lizzie era via, è solo diventata più grassa. Questa matrigna la ossessionava come una malia. I giorni aprono i loro spazi limitati su spazi altrettanto limitati pieni Angela Carter - 95
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