Linea d'ombra - anno II - n. 5/6 - estate 1984

raccontistranzen chio nella casa che non ti stravolga il viso. Sulla toletta, una striscia a ricami di non-ti-scordar-di-me; sulla striscia, un pettine d'osso, con tre denti mancanti, nel quale sono rimasti impigliati dei capelli grigi, una spazzola per capelli con il dorso di legno d'ebano, e una quantità di centrini di pizzo sotto scatoline di porcellana contenenti spille da balia, retine per capelli ecc. Il parrucchino che la signora Borden usa di giorno per nascondere la sua incipiente calvizie è raggomitolato come uno scoiattolo morto. Ma non c'è traccia della presenza maschile di Borden in questa stanza, perché lui ha uno spogliatoio personale, attraverso quella porta, sulla sinistra ... E l'altra porta, quella accanto? Conduce alla scala di servizio. E quell'altra porta che si intravede alle spalle del pesante letto di mogano? Se non fosse tenuta sempre chiusa, condurrebbe nella stanza della signorina Lizzie. Una caratteristica di questa casa è l'abbondanza di porte in ogni stanza, e un'altra caratteristica è l'abitudine di tenerle sempre tutte chiuse a chiave. Una casa piena di porte chiuse a chiave che immettono in stanze con altre porte chiuse, poiché, al piano di sopra e al piano di sotto, ogni stanza s'incastra nell'altra in un labirinto da incubo. È una casa senza corridoi. Non c'è parte della casa che non sia stata segnata come territorio personale di uno dei suoi abitanti; è una casa in cui non esistono spazi comuni, condivisi, tra una stanza e l'altra. È una casa di piccole aree d'intimità sigillate, come la ceralacca sigilla documenti legali. Il solo modo per entrare nella stanza di Emma è attraverso quella di Lizzie. Non esistono uscite dalla stanza di Emma. È un vicolo cieco. L'abitudine dei Borden di chiudere tutte le porte a chiave, sia dall'interno che dall'esterno, risale a pochi anni fa, poco prima che Bridget venisse a lavorare per loro, quando fu commesso il furto. Un individuo sconosciuto entrò in casa dalla porta di servizio approfittando dell'assenza del signore e della signora Borden che si erano concessi uno dei loro rari viaggi insieme; egli l'aveva persuasa a partire per la loro tenuta di Swansea per non essere frodato dal suo affittuario. Le ragazze rimasero in casa, nelle loro stanze, a sonnecchiare sui loro letti, a ricucire orli strappati, a rinforzare bottoni lenti, a scrivere lettere o a prospettare opere di carità per i poveri più meritevoli o a incantarsi con lo sguardo perso nel vuoto. Non so immaginare cos'altro avrebbero potuto fare. Immaginare cosa le ragazze fanno quando rimangono da sole mi riesce difficile. Emma appare di gran lunga più misteriosa di Lizzie, giacché di lei sappiamo molto meno. È uno spazio vuoto. Non ha vita. La porta della sua stanza conduce unicamente nella stanza di sua sorella. Angela Carter - 85

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