raccontistranieri "Cristo!" disse Vie, che stava asciugando i piatti. "Guarda qua, Ruby! Non sei mica caduta, per caso, Cathy, eh?" Al lavandino, Ruby non si dimostrò molto sorpresa dai lividi blumarrone. Era abituata alle fratture multiple. "I ragazzi mi prendono e mi stringono!" piagnucolò Cathy. Vie fu sul punto di buttar via il piatto che stava asciugando, ma alla fine lo depose con calma in cima alla pila nella credenza. ''Che cosa ti aspetti, Cathy, se ti metti le ciglia finte alle nove del mattino per andare a scuola? Lo sai, Ruby, che è colpa sua." Ma Vie non riusciva a convincere Ruby. Ruby continuava a dire che era normale per una bambina dell'età di Cathy, o cose del genere. Cathy l'avrebbe disgustato, pensò Vie, se fosse stato un ragazzo di tredici o quattordici anni. Ma doveva ammettere che la bambina sembrava molto più grande delle sua età, e che poteva costituire una vera e propria provocazione per alcuni degli stupidi ragazzetti adolescenti che frequeJ\tava. Cercò di spiegarlo a Ruby, per convincerla a esercitare un minimo di controllo sulla figlia. · Ruby disse: "Sai, Vie, tesoro, ti stai proprio comportando da padre iperprotettivo. È una sindrom~ piuttosto comune, e non voglio certo rimproverarti. Ma devi rilassarti, con Cathy, altrimenti peggiorerai le cose." Cathy aveva un paio di occhi azzurri rotondi protetti da ciglia lunghe per natura. La sua boccuccia arcuata tendeva ad alzarsi agli angoli in un sorriso dolce e arrendevole. A scuola, era piuttosto brava in biologia, sapeva disegnare la spirogira, il sistema di circolazione delle rane, e la sezione di una carota vista al microscopio. Miss Reynolds, la sua insegnante di biologia, le voleva bene, e le prestava opuscoli e riviste trimestrali, che Cathy leggeva e restituiva puntualmente. Poi, a dodici anni circa, durante le vacanze estive, Cathy cominciò a fare l'autostop, senza nessuna ragione in particolare. I bambini del quartiere andavano spesso al lago, distante una decina di miglia, dove si divertivano a nuotare, pescare e pagaiare in canoa. "Cathy, non fare l'autostop. È pericoloso. C'è l'autobus due volte al giorno, per andare e per tornare,'' le disse Vie. Ma la bambina continuò imperterrita a fare l'autostop, come un kamikaze, pensava Vie. Uno dei suoi amici, di nome Joey, che aveva già quindici anni e la macchina, avrebbe potuto accompagnarla, ma Cathy preferiva fermare i camionisti. Fu così che la violentarono la prima volta. Cathy fece una gran scenata giù al lago. Arrivò a piedi, scoppiò in lacrime, e disse: "Mi hanno violentata!" Bill Owens, il sorvegliante, le chiese subito di descrivere l'uomo e il tipo di autocarro che guidava. "Aveva i capelli rossi," disse Cathy piangendo. "Sui ventott'anni. Era grande e grosso e forte." - 76 - PatriciaHighsmith
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