apertura Dopo la visita di una miniera Simone Weil dal 1931 al 1934 collabora regolarmente al settimanale "L'Effort", organo di azione sociale e di difesa sindacale. Si tratta, come nel caso di quello qui tradotto, pubblicato il 19 marzo 1932, di brevi articoli, centrati sui problemi de/l'educazione operaia, dell'unità sindacale, dello sfruttamento operaio, del macchinismo ... Essi fanno luce sulla primissima stagione di impegno politico e sociale della Weil, sul suo breve "sogno di una cosa". Questo, in particolare, illustra un caso significativo di sfruttamento operaio e di asservimento totale dell'uomo alle esigenze disumane della macchina. La Weil non si limita a una mera descrizione: ci offre un primo esempio di quella capacità di penetrare e trasformare in una espressione lucida un 'esperienza vissuta, capacità di cui di Il a poco darà prova soprattutto nel Diario di fabbrica. Allo stato attuale della produzione, la miniera è il fondamento della nostra società industriale; la sua posizione al di sotto della dimora degli uomini è l'immagine del posto che occupa oggi nella gerarchia dei lavori. E non v'è dubbio che il minatore su cui tutto poggia, sia, tra tutti i lavoratori,. quello che soffre più duramente, più pericolosamente, per il salario più basso. Chi ha l'occasione di scendere per la prima volta in una miniera, ha la sensazione di penetrare nel cuore del proletariato. Una volta disceso, si ritrova in un mondo a parte, separato dal mondo dei vivi. Lassù, i lavori, il riposo, il godimento, l'ozio si trovano confusi. Qui, siamo nel puro dominio della produzione. Qui, tutto è lavoro. Ogni movimento è uno sforzo. Si percorrono gallerie che d'improvviso si alzano e si abbassano nell'oscurità debolmente illuminata da una lampada, e di colpo si sbatte la testa per non essersi curvati in tempo; si inciampa contro il terreno che bruscamente si alza; si percorrono con le gambe fiaccate e il corpo interamente piegato in due, centinaia di metri in salita; si scendono discese scivolose e rapide; il calore, la mancanza d'aria rendono talvolta la respirazione penosa; in breve, l'uomo si scontra qui ad ogni istante con una materia ostile, che incessantemente impone una fatica. - In questo mondo separato, non si incontra mai nulla che possa offrire alla natura umana tranquillità, riposo, o godimento; qui si incontrano solo uomini sempre intenti a vincere la materia, lassù, sulla terra, nei campi e nelle città, il luogo di lavoro confina con i luoghi dove si mangia, si passeggia, si dorme; il lavoratore si trova, in un modo o nell'altro, confuso con gli inattivi, con i quali lui stesso, durante certe ore del giorno, si confonde. Simone Weil - 7
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