Linea d'ombra - anno II - n. 5/6 - estate 1984

apertura Riflessioni sul servizio civile Si tratta di un abbozzo inedito, probabilmente redatto da Simone Weil durante l'estate del 1928 allorché desiderava compiere una esperienza di lavoro in un campo organizzato dal Servizio Civile. Non potendo esservi accolta, come i suoi compagni di corso Chateau e Ganuchaud, per svolgere un lavoro "da uomini", Simone è costretta a rinunciarvi; ciò non le impedisce però di riflettere sull'importanza e sul significato dell'iniziativa. Il testo mette l'accento particolarmente sul rapporto che unisce lavoro e pace: in una variante del brano qui · tradotto Simone Weil molto efficacemente afferma che "solo il lavoro è pacificatore". Lavoro e contemplazione sono i due poli del pensiero. In altri termini, lavoro e religione, strumenti e segni. La religione fa emergere l'amore, mentre il lavoro fa emergere il diritto, il rispetto della persona umana, l'uguaglianza, ed è per questo che la cooperazione fa emergere questa rude amicizia che niente può sostituire. Cantare in un coro, vuol dire avvertire la potenza dei propri simili, non riconoscere i propri uguali. Il segno è divino; ognuno si sottomette al segno; i segni hanno valore per noi, e non viceversa. Il lavoratore riconosce il proprio simile e se ne sente riconosciuto. Solo i lavoratori formano una repubblica. Per questa ragione è il lavoro, non la religione o l'amore, che costituirà e costituisce il fondamento della pace. Si può dire che il lavoro, diversamente dalla religione o dalla famiglia, separi gli uomini ma non come la ricerca del cibo separa gli animali. Io pongo l'altro lavoratore come mio uguale, proprio nel momento in cui lo oppongo a me. Non uniti, non concordi, come danzatori o cantori, ma tutti liberi, tutti sovrani, non preoccupati di accordarsi con l'altro, pronti a riconoscere nell'altro la stessa assenza di preoccupazione, e perciò fiduciosi dell'altro. Da qui quella rude amicizia, quasi priva di affetto. È questa amicizia che realizza la pace. Non gli affetti che tengono unita la famiglia, gli amanti, un certo tipo di amici o gli uomini che praticano la stessa religione, lottano nello stesso partito, tutta gente che di fatto o metaforicamente, canta insieme. Tutti questi affetti si nutrono fin troppo di quel delizioso accordo che genera tutte le guerre. Per questo i difensori della pace non possono riunirsi in cerimonie religiose, per cantare o parlare insieme, perché per degli uomini che la pensano allo stesso modo su un'idea, anche solo parlare di questa idea equivale sempre a cantare insieme; possono ritrovarsi solo per lavorare. Ecco il Servizio Civile... 6 - Simone Weil

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