Linea d'ombra - anno II - n. 5/6 - estate 1984

bottega buisco al sinologo viennese Kien. Avevo già da ragazzo la manìa dei libri, ma qui mi sono ispirato a un altro grande lettore, a Don Chisciotte, a cui d'altronde Kien somiglia fisicamente. Altrimenti tutti i personaggi sono inventati. Ma vi sono però particolari reali di cui mi sono servito come punto di partenza. Teresa, per esempio, somiglia a una donna presso cui avevo alloggiato da studente, a Vienna nel 1927. Portava una lunga veste inamidata, e aveva un orecchio mostruoso, assai più grande dell'altro. Ho messo sulla bocca di Teresa, come un collage al centro di un capitolo del romanzo, le chiacchiere sentenziose e del tutto idiote che la mia affittacamere mi aveva rivolto nel ricevermi. Partendo da li ho costruito tutto il mio personaggio. A Vienna lei aveva contatti con gli scrittori che stavano creando forme letterarie nuove, come Musi! e Broch. Ho conosciuto Broch e Musil solo nel 1933, due anni dopo aver terminato Autodafé. A Vienna, la letteratura ufficiale era fatua e sentimentale. I lettori borghesi amavano soprattutto Werfel e Zweig. L'avanguardia era poco numerosa, una dozzina d'artisti come Berg e Webern forse e ciascuno lavorava per suo conto. Quando sono andato a Berlino nel 1928ho scoperto un mondo assai diverso, e ho avvertito immediatamente che li il teatro, la pittura e le arti stavano cambiando. In particolare, sono stato presentato al disegnatore Gross e ho assistito alla prima di L'opera da tre soldi. Ma c'è però un intellettuale austriaco che ha avuto una grande influenza su di me negli anni della mia formazione: lo scrittore satirico Karl Kraus. Posso dire che dal 1924 al 1929è stato la mia vera università. Kraus mi ha aiutato a scoprire quel che io chiamo le "maschere acustiche" e l'uso della lingua in Auto da fé gli deve molto. Le sue analisi mi hanno davvero sturato le orecchie. Non so chi ha fatto qualcosa di simile e con una tale precisione nella lingua francese. Forse Céline, o Queneau. Gli avvenimenti politici anteriori al 1930, in Austria e in Germania, hanno svolto un ruolo decisivo nella genesi del romanzo? In effetti ho assistito, confuso tra la folla degli operai, all'incendio del Palazzo di Giustizia di Vienna, il 15 luglio 1927. Questo mi ha certamente impressionato. Sentivo che fatti terribili stavano maturando. Questo presentimento venne confermato durante i miei soggiorni a Berlino, nel '28 e '29. Vidi le marce, gli scontri tra i nazisti e i socialisti. Il mio libro è nato dunque in un clima di agitazione e di furore. Porta in sé, e questo non sempre è nascosto, il marchio di quelle tragiche circostanze. Auto da fé è un romanzo costruito con sapienza, in tre grandi parti che si succedono dialetticamente, e che mettono in gioco un infinito 50 - Elias Canetti

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==