bottega impressionato e a lungo occupato. Mi danno ancora oggi da riflettere. Ma è proprio per questo che non ne parlo. Perché non è il mio ruolo quellodi dire la mia su ogni tipo di avvenimento come un giornalista o un politico; voglio al contrario coabitare con questi fenomeni, lasciarli maturare finché non ho la sensazione di capirli. Non potrei dirne assolutamente nulla prima, mi sembrerebbe una cosa irresponsabile. Questo oggi non è forse abituale. Ma pensi alla genesi di Massa e Potere. È uscito nel '60, ed è dal '25 che avevo cominciato a riflettere su questo argomento. È essenzialmente un'analisi del nazionalsocialismo. Per tutto quel periodo; per i 35 anni che separano le mie prime idee dalla pubblicazione del libro, mi è stato chiesto, ovviamente, il mio parere su questo o quell'argomento. Ma su quello non mi sono mai espresso. Ho potuto farlo solo avendo elementi precisi da sosteneree che ancora oggi posso sostenere. Può sembrare una scusa, ma non credo che lo sia. Perché mi sembra che questa lentezza è qualcosa che va sempre più perdendosi ai nostri giorni. È d'uso, soprattutto in Francia - basti pensare a Sartre-, dare il proprio parere su tutto in ogni momento. Una volta, tra coloro che si volevano pensatori - e naturalmente mi piacerebbe essere uno di questi - era d'uso che si riflettesse molto a lungo prima di esprimere un parere su un particolare argomento. Mi pare che non sarebbe male se, a fianco di tutti gli altri tipi di approccio alle cose, che naturalmente hanno le loro giustificazioni, ci siano ancora qua e là delle persone che tentano di farlo in un modo lento e grave che ha come vantaggio quello di portare alla precisione, e anche di trattare queste cose dentro di sé per un certo tempo senza che debbano venir scacciate dall'ultimo avvenimento del giorno. Mi sembra essenziale. Certoleiesigelastessacosadaisuoi lettori.Se non prendeposizione sull'attualità, ciò testimoniaun rispetto del lettore, deve anche lui fare dei suoi libri uno strumento di conoscenza. È così, e sono contento che lei lo dica! È il mio scopo essenziale. Soprattutto non voglio... proprio nei libri in cui esprimo dei pensieri, non voglio aggredire la gente a colpi di clava e picchiare alla cieca, ma al contrario non dare altro che delle specie di stimoli. In modo che se negli anni successivi sopravvengono avvenimenti che esigono in tutta evidenza una spiegazione, ognuno abbia a disposizione i mezzi per spiegare queste cose e capirle, senza che sia necessario offrirgli riflessionipronosticate. Quale sarebbe infatti il valore di un sistema di riflessione se bisognasse dir sempre prima a ciascuno cosa deve pensare? Quel che c'è di triste nella nostra epoca è proprio che si suggerisce alla gente tutto. Cisono duepersonaggifrancesi che hanno un ruolo centralenella Elias Canetti - 45
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