poesia W.B. Yeats Duepoesie tradotte da Giovanni Giudici * * * Come farò con questa assurdità - Cuore, mio cuore ansioso - questa caricatura, Età decrepita che attaccata mi sta Come alla coda di un cane? Mai ebbi una Più accesa, appassionata, fantasiosa Immaginazione, né udito e vista Più di così aspettanti l'impossibile - Nemmeno da ragazzo quando con canna ed esca, O il più modesto verme, su per Ben Bulben salivo, Lungo come la vita davanti a me il giorno estivo. Sembra ch'io deva dire alla mia Musa di sloggiare, Di Platone e Plotino cercare l'amicizia Finché immaginazione, udito e vista Non siano paghi di trattare e argomentare Su cose astratte; o messi alla berlina Da quel bricco scassato che il calcagno trascina. da La Torre Avite dimore Sicuramente di un ricco nei floridi campi Tra lo stormire delle alberate colline, Senza ambiziosi tormenti la vita si spande; E finché l'alveo ne trabocchi piove vita, E quanta più ne piove tanto più cresce alto Quasi si scelga ogni forma che vuole E mai si rassegni a subire D'estraneo arbitrio meccanica forma servile. W.B. Yeats - 41
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