Nella piccola isola di Circe, superò le strettezze - con meschinità, si rese nobile per adattarsi alla casa. Tutto gli è sgradito nella sua impoverita, mitica esistenza. Il loto porta nostalgia per i duelli senza quartiere che odiava; ma lei è soltanto dov'è. Il parlare di lei è reso gustoso dallo slang obsoleto di una generazione precedente alla sua - ora dialetto dell'isola. Con lei se ne va la gran stagione che le apparteneva; le stupende ragazze di quel tempo sono ancora le sue migliori amiche, le loro reputazioni rovinate come quella di Elena, da lei graziosamente tratte in salvo. Lei taglia e stacca - i suoi scarti sono sparsi per terra, il non usato, il mal usato, giacche da marinaio e decorazioni, la belva decapitata. Vuole la casa di sbieco - conserva chiavi di lucchetti perduti, ritratti non identificabili, cose morte avvolte in carta colore della polvere ... fumi del vino prima del litigio. Lievi scherzi lasciano durevoli ferite - l'aria nella vasta entrata sibila nelle assi scricchiolanti per mille insetti; eppure siamo in pieno autunno, il momento in cui muoiono gli insetti in un istante come si augurerebbe a un amico. Mentre lui se ne torna alla nave un albero solitario all'improvviso fa·cadere metà delle sue foglie; restano verdi al suolo. Altri alberi resistono. Un giorno o due . poesia Robert Lowell - 33
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