psicologico e culturale e a quelle, meno frequenti ma chiaramente sottintese, del degrado politico. La casa sul lago della luna è un libro che davvero appartiene creativamente al nostro tempo, che vi si muove col disagio del protagonista e con l'intelligenza dell'autrice. È anche un libro che stimola a guardarsi meglio attorno, e a guardarsi dentro, frugando nei compromessi nostri e altrui, a valutarne la tollerabilità. Insomma, contribuisce a farci chiedere: fino a quando? Fino a quando è possibile accettare lo sfascio, la volgarità, il cinismo che circondano la vita sociale? Una delle ultime pagine del romanzo è quasi tutta dedicata a un catalogo delle cose che Fabrizio vorrebbe non vedere per riuscire a "guardare avanti invece che guardarsi attorno": "Se solo avesse potuto non vedere i milioni di sacchetti di plastica prodotti ogni giorno, sottoposti a un brevissimo collaudo (mezz'ora dal supermarket a casa), e subito avviati alla loro vera destinazione: ricoprire la terra, galleggiare sui mari, appestare l'atmosfera con le loro scorie velenose; non vedere i ragazzi con le orecchie incastrate in quellespaventose cuffie, incapsulati in una irraggiungibile solitudine colma solo di cattiva musica; non vedere il torrido Natale né il gelido ferragosto immerso nel sinistro ronzio dei condizionatori; non vedere la voracità indecente che trasforma tutto in vizio, in droga: droga l'abbronzatura, droga la ginnastica, droga il lavoro, droga la tivù, droga il cibo, droga febbrile anche la dieta, vorace il digiuno; non vedere - nell'equazione fondamentadiscussione le che teneva insieme tutto il sistema - il termine tempo deformato in maniera grottesca come un bonsai da cinque milioni: il passato visto con unanime sguardo da pesce, piatto, schiacciato come un'ombra sul muro e il presente dilatato, sopravvalutato ... ''. Riconosciamo in questo elenco una pagina del nostro tempo, e nel ''non poter tornare'' a Milano di Fabrizio una volontà di rottura che è anche nostra - che appartiene a un filone minoritario (ora) della ricerca culturale italiana e a un filone nuovo e ancora in embrione della ricerca e della pratica politica. Le modalità di questa rottura saranno forse altre da quelle di Fabrizio, secondo l'esperienza di ognuno. Ma questa figura, ora tragica ora patetica, e questo libro - dove i ritratti, gli sfondi, gli intrecci vengono tenuti insieme da una scrittura intensa, una scrittura che tende a riflettere su sè stessa, a motivare i propri percorsi, a non darsi per ovvia - aggiungono qualcosa alla nostra riflessione critica. La casa sul lago della luna è un romanzo anticonsolatorio e provocante, crudo nel togliere ogni velo alle convenzioni sociali e nel dichiarare l'impossibilità di scavarsi dei rifugi. Anche sul lago deserto, nell'inverno austriaco, la pace è una pausa effimera; verrà l'estate, verrà il turismo di massa, riapriranno i jukebox, i minigolf, le piscine. Anche la luna sembrerà fuori posto in quelle prossime notti, e il lago, come i mari e le terre del mondo, subirà l'oltraggio dei consumi, degli scarti, delle alterazioni permanenti. GianfrancoBettin - 217
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