raccontiitaliani decisione, capita in un tumulto di piazza e, nei tafferugli, uccide una guardia con la pistola che aveva preparato per se. Catturato subito dopo, egli viene condannato ad una lunga pena detentiva. Tra le mura della prigione il giovane, dopo un lungo periodo di prostrazione, torna lentamente a desiderare la vita. Il merito di questa metamorfosi è soprattutto della figlia di uno dei sorveglianti, la quale, paralizzata alle gambe, trascorre le sue giornate nel cortile della prigione, sotto l'unico albero del recinto. Tra le sue scarse distrazioni c'è quella di allettare con dolciumi uno scoiattolo grigio, il quale è in tanta confidenza con la ragazza da venire ad arrampicarsi sulle sue mani. Dalla finestra della sua cella il giovane assiste tutti i giorni alle effusioni della ragazza e dello scoiattolo. Osservando l'animaletto, egli crede di scorgere nella sua apparente grazia un fondo di inquietante malizia: "Gli apparve sotto una luce nuova quello strisciare lungo i cornicioni, quella vivacità scattante gli parve un segno sinistro ... ". Egli cerca di avvertire la ragazza di pericoli forse immaginari, ma la vita di prigione, regolata da una precisa disciplina, gl'impedisce di avere un colloquio con la ragazza. Egli può solo, di tanto in tanto, lasciare dei segni. Così nella ghiaia del cortile, nel luogo ove la ragazza è solita sostare, egli riesce, un giorno, mentre lo conducono dal barbiere, a tracciare col piede un avvertimento: "Stia attenta agli... ". Cerca poi di far pervenire alla ragazza dei biglietti; ma durante la trafila che le informazioni fanno passando da una cella all'altra, i detenuti alterano il senso delle frasi, deformano il significato con delle oscenità. La ragazza ha dunque la sensazione di un pericolo, ma non sa di che pericolo si tratti; comincia a sentire nell'aria una persecuzione di cui non sa spiegarsi il senso. Dal canto suo il giovane ritiene di avere sempre più precise conferme ai suoi sospetti. Mentre va a mensa con i suoi compagni, scorge accanto ai bidoni della spazzatura un grosso topo di fogna che si trascina ferito a morte; sul corpo i segni di un combattimento accanito. Accanto al topo c'è il guscio intagliato di una nocciola. Durante la notte poi, squittii e soffi lo svegliano; affacciandosi alla finestrella gli sembra di scorgere, nelle luci che i fari riverberano contro il muro di cinta, l'ombra ingigantita di un animale dalla lunga coda piumosa. La ragazza, nel frattempo, continua ad essere bersagliata da lettere e da minacce; i detenuti prendono gusto a perseguitarla in tutti i modi. I messaggi che il giovane riesce a tracciare sui muri e nella ghiaia vengono sommersi da altri segni, da concrete minacce. Infine il padre della ragazza si accorge anch'egli di questa persecuzione. Il suo contegno diviene quindi molto più duro e severo. Per la fine di settembre i detenuti decidono di organizzare una rivolta. Il giovane ne ha sentore, ma preoccupato per la ragazza, dà poco peso alla faccenda. I detenuti ora sospettano di lui, temono che la sua indifferenza nasconda la possibilità di una delazione. Il giorno stabilito per la rivolta, il giovane riesce a procurarsi uno straccio rosso e lo sventola dall'inferLucio Zanasi - 199
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