raccontistranieri detto che non sembrava africana, che sembrava una gallina che ha preso la scossa. 'Ecco, che modo di parlare hai. Non so perché hai questo atteggiamento contro tuo fratello. Lui non mi ha mai fatto perdere il sonno e ora è ben sistemato con la famiglia e un buon lavoro'. 'È l'assistente di un assistente socio in seconda in un ufficio legale. Che c'è di tanto importante?' 'Quel lavoro ha un futuro, Melanie. E almeno ha finito gli studi e ha continuato fino alla laurea in legge'. 'In altre parole non come me, vero?' 'Non farmi dire quello che non ho detto, signorina. Sono perfettamente in grado di esprimermi da sola'. Amen, pensò Kiswana. 'E non so perché hai cominciato ad attaccar briga con me dal momento in cui sono entrata. Non sono venuta qui per litigare con te. Questa è la prima volta che abiti da sola e volevo solo vedere come vivevi e se te la passavi bene. E devo dire che hai messo su l'appartamento in modo molto carino'. 'Davvero, mamma?' Si sentì addolcire al calore dell'approvazione materna. 'Sì, considerato quello che hai trovato'. Questa volta scrutò l'appartamento senza più reticenze. 'Senti, lo so che non è Linden Hills ma lo potrei abbellire molto. Appena saranno venuti a dipingere appenderò la mia stampa Ashanti sopra il divano. E credo che una grande felce di Boston andrebbe bene in quell'angolo, che ne dici?' 'Ci starebbe benissimo, bambina. Hai sempre avuto occhio per le proporzioni'. Kiswana cominciava a rilassarsi. Ben poco di quel che lei faceva incontrava l'approvazione materna; che era come un uccello raro a cui lei doveva girare attorno cautamente perché non volasse via. 'Pensi di lasciare quella statuetta così in mostra?' 'Perché, che c'è di male? Starebbe meglio da qualche altra parte?' Sul tavolino da caffè c'era una piccola riproduzione in legno di una dea Yoruba con grossi seni sporgenti. 'Bè', la signora Browne cominciò ad arrossire, 'È solo che è un pò allusiva, non credi? Visto che ora vivi da sola, e certo avrai visite di amici maschi non vorrai che pensino qualcosa. Voglio dire, sai, non c'è ragione di metterti in situazioni spiacevoli; perché possono farsi delle opinioni sbagliate e... sai, voglio dire ... ' La signora Browne balbettava penosamente. Kiswana si divertiva quando sua madre tentava di parlare di sesso. Erano le sole volte in cui le mancavano le parole. 'Non ti preoccupare, mamma', sorrise Kiswana. 'Questo non dà fastidio al genere di uomini che frequento io. Forse se avesse dei grossi piedi ... ' E scoppiò a ridere pensando ~d Abshu. Sua madre la guardò severamente. 'La metto via nell'armadio', aggiunse allora, sapendo che non lo avrebbe fatto. 'Bene', disse la signora Browne, anche lei ben sapendo che Kiswana non lo avrebbe fatto. 'Ho paura che tu mi trovi un po' troppo pignola, ma noi ci preoccupiamo di te che stai qua. E tu ti rifiuti di mettere il telefono; almeno potremmo chiamarti e sentire come stai'. Gloria1Vaylor - 189
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