raccontistranieri "I cancelli sono aperti," dissi con voce molto calma, "e questo è un paese libero. Quindi, perché non gli restituite la sua palla?". Lo sbirro più grosso fece un altro di quei sospiri che dovevano essere la sua specialità, poi fece rimbalzare la palla in direzione di Manny che scattò e si buttò in una delle sue famose scivolate e sembrava proprio un uccello, non so di che tipo ma bellissimo. Fece canestro e anche se non c'era la rete si sentì davvero il rumore: swooosh. Qualcosa mi si gonfiò dentro le ossa del petto. Non so che cosa. "Sono matti, tutt'e due", disse lo sbirro col parrucchino e si girò per andarsene. Ma il più grosso restò ancora a guardare Manny e dopo un po' qualcosa gli scattò nel cervello, secondo me, perché tutt'a un tratto cominciò a farneticare di portare Manny in galera o in tribunale o chissà dove, e a urlare e tutto il resto, che è una cosa che non si deve mai fare con Manny, ve lo dico io. E io sto lì a guardare e penso che nessuno dei miei insegnanti, dall'asilo in poi, nessuno sapeva quello che diceva. Che mi venga un colpo se ne ho mai visto uno, di quei poliziotti con le guance rosa che ti sorridono e ti aiutano ad attraversare la strada col tuo cagnetto bastardo senza farti investire da un camion, anche quello col sorriso sulle labbra. Non che ci avessi mai creduto. Lo sapevo che libri di lettura e insegnanti erano pieni di merda e contavano un sacco di balle, specialmente sugli sbirri. Come questo qua, per esempio, che tira Manny per i vestiti in quel modo quando lui ovviamente ha appena fatto la cosa più bella che si possa fare. Nessuno sbirro saprebbe fare swoosh senza rete. "Senti, amico," fu tutto quello che disse Manny, ma fu il modo come spinse via il poliziotto a dare il via ai veri urli e alle vere minacce. E io pensai tra me e me, oh Dio guarda cosa mi succede e io che volevo cambiare, e smetterla di rispondere male a scuola, e fare come dice mia madre ... volevo solo passare un'ultima serata come piace a me, e adesso ecco cosa succede - mi becco una pallottola nello stomaco e muoio dissanguata nel parco di Douglas Street, e il povero Manny, gli daranno un colpo in testa col calcio della pistola, questi bastardi, e chissà cos'altro gli faranno. La veqevo già, la scena, pianti e lacrime compresi. Doveva capitare proprio a una bambina come me, con la fotografia della cresima sul giornale vicino a quella dei miei genitori e dei miei amici che piangevano. Sentivo già il sangue che mi incollava la camicetta e gli occhi che mi si chiudevano, e poi ancora quella fotografia della cresima; e mia madre coi suoi capelli bianchi; e Miss Rose che partiva verso la stazione di polizia con una pistola in mano; e mio padre che diventava vecchio e debole e non c'era nessun dottore a curarlo e tutto il resto. E desiderai che Manny fosse morto cadendo da quel maledetto tetto e mi avesse risparmiato questa seccatura di farmi ammazzare insieme a lui da quei due sbirri che di certo non erano venuti fuori da nessun fottuto libro di quinta elementare. Ma non successe niente. I due sbirri presero la palla e Manny li seguì in un silenzio totale fuori dal parco, nel buio, poi salì sulla macchina della polizia con la testa bassa e le braccia incrociate. E io andai a casa perché cosa cazzo potevo fare li in quel campetto da pallacanestro e poi era anche quasi mezzanotte. Non vidi più Manny, dopo che sparì dentro quella macchina della polizia. Ma non lo ammazzarono, dopotutto, perché Miss Rose sentì dire che l'avevano messo in una specie di casa dove sta la gente che gli manca qual184 - Toni CadeBambara
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==