Linea d'ombra - anno II - n. 5/6 - estate 1984

discussione ne del nostro essere vittime, perché ci sono altri modi di essere neri." (Lorde) "Gli scrittori che celebrano la vittimizzazione dei neri sono quelli che si prendono tutta la pubblicità. Non hanno bisogno di lottare." (Sanchez) "Dobbiamo smetterla di avere paura. Devo smetterla di avere paura di sbagliare; non posso, per scrivere, aspettare fino a quando tutto sia perfetto. Non ho quel genere di tempo.". (Williams) Scrittura di contenuto quella delle autrici nere, come si può vedere, ma anche scrittura di piacere e di ricerca formale. Il piacere del narrare, innanzi tutto. Non a caso tutte si definiscono come "storytellers", narratrici. Eredi di una tradizione eminentemente orale, queste scrittrici rivendicano il senso di tale eredità, perché all'origine della loro capacità di scrittura mettono il racconto materno, le leggende dell'infanzia, la memoria di un passato collettivo perso o cancellato, la chiacchiera all'angolo della strada, la conversazione da osteria, la tradizione musicale nera. Toni Cade Barbara parla della sua scrittura come della capacità di "governare il rap'', un modo ritmatissimo e musicale, caratteristico dei ghetti neri, di usare la lingua americana, gioco di velocità e di sveltezza, sfida al codice verbale e alle sue leggi di comprensione, almeno per chi al ghetto non appartiene. Barbara ha trovato una forma del tutto mimetica rispetto al rap e "la cadenza dei miei lavori", come lei stessa dice, "è per lo più quella del bop. Tra di noi, dopo tutto, non ci sono solisti: facciamo una improvvisazione di gruppo. La letteratura in questo momento è fatta di un insieme di voci." ''Sto cercando di scrivere un genere di poesia che si possa presentare in un'atmosfera da taverna, sull'angolo di una strada." (Brooks) "La musica ha una grande influenza sul mio lavoro. Ogni pezzo ha un ritmo differente. Ci sono stati i blues, la musica popolare anni '60, il jazz, dove ogni strumento/personaggio produce una variazione rispetto al tema, in modo che la storia non sia un'esperienza lineare ma un insieme." (DeVeaux) Nella tradizione del racconto orale non si dimentica mai l'importanza di chi ascolta, neanche nel monologo interiore in cui è la narratrice stessa a fare la funzione di colei che ascolta." (Jones) "La mia scrittura riflette la lingua così come la sento parlare. Per esempio, se sto ascoltando una rumba, scriverò una poesia che somiglierà ad una rumba trasferita sulla pagina.'' (Shange) "I bianchi conservano la memoria di sè attraverso la lettura, mentre noi neri non abbiamo niente del genere: noi non veniamo da una tradizione letteraria e quel che si trova nei testi letterari riguarda in sostanza i bianchi. Quello che ci appartiene e che costituisce la nostra memoria sono invece i blues, un modo di parlare di noi e di trasmettere un nostro sapere. Proprio i blues, che per lo più parlano di storie private, sono sicuramente alla base di molte delle nostre scritture. Per capire ad esempio la relazione uomo-donna tra i neri è indispensabile collocarsi nella tradizione del blues." (Williams) Il filo che lega origini, tradizione, musica e scrittura femminile sembra essere però assai più solido di quello della ricerca formale ed espressiva: c'è dentro la volontà di affermare la parte che le donne hanno avuto nella storia di sopravvivenza di un popolo e della sua cultura e, soprattutto, di enunciarne l'attualità. Secondo le belle immagini di Nikki Giovanni: "Nella nostra scrittura si 178 - Maria1Vadotti

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