Linea d'ombra - anno II - n. 5/6 - estate 1984

Sconquassata Europa del dopoguerra con la luna che s'affacciava alle finestre rotte, Europa precedente al miracolo tedesco, immagine della mia vita, malinconica! Noi, quelli di allora, non siamo più gli stessi, anche se a volte ci piace una canzone. Non tornerò più giovane Che la vita fa sul serio si comincia a capirlo più tardi - come tutti i giovani, io vissi proiettando la vita nel futuro. Lasciar traccia io volevo e allontanarmi in mezzo ai battimani - invecchiare, morire, erano solo lo spazio del teatro. Però è passato il tempo e affiora sgraziata verità: invecchiare, morire, dell'opera è l'unico argomento. De senectute E niente temei più dei miei affanni Non è il mio, questo tempo. E anche se è così mio quel pigolare d'uccelli nel giardino, Gongora la loro profusione nel fogliame, che mi sommuove lo stesso che un'intimazione, non dice più le stesse cose. Mi sveglio come chi sente un respirare poesia Jaime Gilde Biedma - 167

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