raccontiitaliani Le coincidenze lo avevano sempre affascinato. Le parallele che talvolta si intersecano o si diramano, si congiungono e diventano una sola, il volto che appare di colpo e sembra già_diaverlo incontrato, ignoto e solidale. Da Poe a Borges era una linea ininterrotta e tortuosa di terrori, labirinti e specchi. Per questo ci allarmano. Pensò a Borges. "C'è un altro. Hay el reflejo I que arma en el alba un signoso teatro". Udì una porta chiudersi con violenza e poi rumore di passi; di nuovo altre grida, ma più lontane. Udì varie volte una sorta di richiamo. Un nome, che non distinse, veniva ripetuto con voce riottosa ... Infine tornò il silenzio, secco come una mannaia. O era entrato in un incubo siciliano? Come quel personaggio di Brancati che vedeva il rosseggiare dell'acidità dentro il suo stomaco, e lui sentiva da ogni parte questi fantasmi, la panica dimensione siciliana, l'illusorio e reale gioco degli incastri. .. Forsennatamente si sentiva scoppiare la testa. Ripensò al portiere, quando gli aveva dato la chiave. "Cocu" aveva detto. Una parola che in Francia è un risultato, e un fatto; in Siciliaè una infamia e una maledizione. A parte gli altri e più generali sensi che la Sicilia sa prestare alle parole. Fu a quel punto che la porta cominciò ad aprirsi. Si girò con la speranza di rivedere il volto che aspettava. Nemmeno pensò a come era conciato. Tutto, purché quell'incubo avesse termine. Dal battente socchiuso apparve la faccia sorridente di una bambina. Si era un poco sollevato sulla sedia, e si afflosciò. Gli passarono per la mente le vecchie storie. Guardò con stupore. Non ne sarebbe più uscito, questo pensava. Sarebbe rimasto eternamente conficcato in quell'incubo. · Non fece alcun gesto nemmeno quando la bambina si fu avvicinata e gli toccò la guancia alzando la mano. Ne avvertì il tepore sottile. Era reale, senza alcun dubbio. Le sorrise. Gli veniva da piangere. Aveva bisogno di aiuto, ecco quel che sentì in quell'istante. La bambina intanto manovrava come se gli si volesse arrampicare. Le chiese come si chiamasse. La bambina sgranò gli occhi e non rispose poiché le aveva posto la domanda in inglese. Le rifece la domanda in italiano cercando di compilare le sillabe. La bambina fece un cenno di assenso. Non appariva per nulla intimidita. ''Venera'' rispose. Anche il nome gli sembrò un segno. Era un nome straordinario. E sicuramente siciliano. Non c'era altro luogo al mondo dove un nome 150 - SebastianoAddamo
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