. poesia Il vero che non sai cedere giustamente non c'è. 1959 XI (E vorreste non parlassero) i letterati di letteratura i cattedratici di cattedre le puttane di affari di patti gli affaristi le mamme di mammane di sindaci i sindacalisti? Non di vitalizi i vivi o gli avvizziti di vizi? Né di squallori le blatte o di ablativi le scuole? Ah che la lingua combatte dove il niente duole. 1974 XII (Risponde al Casesper elogi alla sua versione di "Johanna der Schlachthofe") Oggi mi dice il Ti Gi Due: a Tricàrico, la patria del gentile Scotellaro, dove, or quasi trent'anni, lieta turba di gente di sinistra - il Levi in testa, d'adipe cinto e vanità - moveva celebrando il poeta contadino sotto lo sguardo della tetra madre orba del figlio e della fede in Cristo, a Tricàrico dunque oggi si è aperta una fabbrica di salami. Ami tu - sebbene la Legge ai Cases vieti quel cibo immondo - ami tu i crepitanti panini della gioventù, che odorano di appetitoso salame? Io certo li amai. Ma nostalgia non è che muova ora il mio cuore. È bile. Sì, con voce suasiva pastosa onniplaudente il miserabile speaker narrava che da più di un decennio è quella fabbrica 110 - FrancoFortini
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==