Linea d'ombra - anno II - n. 5/6 - estate 1984

apertura rivedremo i bei giorni della union sacrée. I gruppi fascisti invece sarebbero in gran parte favorevoli a una alleanza militare con la Germania contro la Russia. Qualsiasi alleanza militare è odiosa, ma una alleanza con la Germania sarebbe senz'altro il male minore; infatti in quel caso una guerra tra la Germania e la Russia (con in più forse il Giappone) resterebbe in qualche misura localizzata; invece se la Francia e la Russia si alleano contro la Germania e il Giappone, avremo di nuovo un incendio che si estenderà a tutta l'Europa e oltre, una vera e propria catastrofe. Tu capisci che questo genere di considerazioni non mi rende fascista. Però mi rifiuto di fare il gioco dello stato-maggiore russo col pretesto della lotta antifascista. Quanti ragazzi verseranno il loro sangue nei mesi a venire, credendo di farlo per la libertà, il proletariato ecc... , mentre in realtà sarà solo per l'alleanza militare franco-russa, e di conseguenza per preparare la guerra. Stando così le cose, sono fermamente decisa a non aver più niente a che fare in campo politico e sociale, con due sole eccezioni: la lotta anticoloniale, e la lotta contro gli esercizi di difesa passiva. In breve, ecco come io vedo l'avvenire: ci troviamo all'inizio di un periodo di dittatura più centralizzata e più oppressiva di quante ne ricordi la storia. Ma lo stesso eccesso di centralizzazione indebolisce il potere centrale. Un bel giorno (forse lo vedremo, forse no) tutto precipiterà nell'anarchia, e si ritornerà a forme quasi primitive di lotta per la vita. A quel punto, nel mezzo del disordine, gli uomini amanti della libertà potranno lavorare a fondare un ordine nuovo, più umano del nostro. Non possiamo prevedere come sarà (se non che dovrà essere necessariamente decentralizzato, poiché la centralizzazione uccide la libertà), ma possiamo fare quanto è in nostro potere per preparare questa civiltà nuova. Io penso dunque che, per quanto non ci sia possibile compiere nessuna azione, per quanto in larga misura siamo ridotti, come tu dici, a un ideale negativo, possiamo e dobbiamo fare un lavoro positivo. Da questo punto di vista, a mio avviso, il lavoro più importante è costituito dalla volgarizzazionedelleconoscenze, e in particolare delle conoscenze scientifiche. La cultura è oggi un privilegio che conferisce il potere alla classe che lo detiene. Sforziamoci di scalzare questo privilegio ricollegando le conoscenze complesse alle conoscenze più volgari. È per questo motivo che devi studiare, e soprattutto la matematica. Del resto, quando non si è avuto modo di esercitare lo spirito alla ginnastica della matematica, si è incapaci di pensieri precisi, che è quanto dire che non si è capaci di nulla. Non starmi a dire che non sei dotata, non è un ostacolo, anzi direi che è quasi vero il contrario. Mi scrivevi di aver fretta di uscire da questa vita irreale e di trovarti alle prese con le necessità materiali dell'esistenza. Ma, ahimé !, Simone Wei! - 11

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