poesia Cigno dei rivi cui Cansiglio inombra se attinge gli astri il capo tuo, poeta, rammenta l'umiltà di nostra creta ché, dimesso il volume onde ci ingombra, a noi nudi il Gran Critico Creante ragione chiederà d'ogni variante. 1977 IV (In un ristorante fiorentino) "Con la bistecca va bene soltanto" (conferma aitante l'antiquario) "pane da taglio". La bella moglie-maiala linda di finte ciglia si scherma. Con l'unghia manierista esilia la scodella. 1972 V (Esprime rimpianto) Grazia, Giorgio, ci vedremo fra dieci anni. Sarete vecchi, più certi del nulla e del qualcosa. Né mancò già nulla (o soltanto qualcosa) a quei nostri anni. 1972 VI (Sulla via di Shaoshan) Voi che disegna una bava d'inchiostro muri e cortili infiniti a Pechino, grigio di luccio, indaco marino, agro di ardesia, caglio di colostro, oggi quale ironia chiede al camino della casa celata nel suo bistro non quello delle fabbriche sinistro ma il fumo delle arachidi turchino? Così senza rimorso anzi protervo come un esteta novecentotre dall'alto albergo nella sera osservo 108 - FrancoFortini
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