È questa - pensiamo - la temperatura giusta della nostra salvezza. Non abbiamo rimpianti. Le città d'una volta (le belle città costiere e le bianche spiagge del sole. Le barche. Le bandiere. Le donne nudeggianti sventate e pigre) la mente più non ci turbano. Ormai conosciamo i veleni che le deturpano. I vili mercati d'anime. Le storie vili, nel cuore delle sparatorie. Qua, in questo acciaio, l'ombra non tenta nemmeno i festivanti. Di nulla - noi - qua temiamo. Fa freddo, è vero. Copre i muri il salnitro, e non sempre il camino basta. Ma basta a tenerci su, _all'osteria, l'antico mezzolitro fra gente di buona compagnia. Viviamo di poco. Al fuoco della betise, preferiamo battere - invisibilmente - i denti. poes,, Giorgio Caproni - 101
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