Linea d'ombra - anno II - n. 5/6 - estate 1984

apertura una rivoluzione tecnica, la quale ristabilirà, all'interno della miniera e della fabbrica, il dominio che il lavoratore ha il compito di esercitare sulle condizioni del lavoro. · Lettera a un'allieva Lettera inedita, scritta dalla Weil, probabilmente tra la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno del 1934, ad una sua allieva del Corso di filosofia durante il primo anno di insegnamento a Le Puy (1931-32). Simone Pétrement, amica e principale biografa della Weil, neriporta ampi stralci a conclusione del primo volume della vita (La vie de Simone Weil, 2 voi., Paris, Fayard, 1973); e in effetti essapuò essere letta come un bilancio, prima di intraprendere l'esperienza in fabbrica. Traduce in termini pedagogici alcune delle riflessioni che la occuparono maggiormente durante tutto il 1934, poi confluite nel suo testo maggiore intitolato Riflessioni sulle cause della libertà e dell'oppressione sociale. I grandi miti del suo tempo sono lucidamente presi di mira, ipericoli maggiori incisivamente evocati, non però allo scopo di costringere in una impasse teorica e pratica, ma piuttosto per stimolare alla ricerca e alla lotta, per ritornare a essere attori responsabili in un mondo apparentemente avviato verso la catastrofe. Cara piccola, sono veramente contenta di ricevere tue notizie. Credo, come te, che andiamo verso una dittatura. Tuttavia l'effervescenza fascista nell'Alta-Loira è solo un fenomeno locale. Nell'insieme del paese, i gruppi fascistizzanti si mantengono notevolmente tranquilli, mentre, al contrario, il governo si mostra singolarmente indulgente verso l'agitazione socialista e comunista. La ragione è la seguente: il ''fronte comune" social-comunista, che ha coinciso con l'entrata della Rusia nella Società delle Nazioni, è quasi unicamente il propagandista dello Stato russo in Francia e il sostegno dell'alleanza militare francorussa. I socialisti hanno completamente dimenticato tutti i casi di oppressione esercitati dallo Stato russo, che pure solo qualche mese fa denunciavano ancora. Per quanto concerne la lotta contro il militarismo francese, l'oppressione coloniale ecc... , i socialisti e comunisti la proseguono ormai su un tono sempre più blando, in attesa di farla finita (anche se continueranno a lanciare qualche parola d'ordine, ma ciò è privo di interesse). Al contrario, se la guerra scoppia, socialisti e comunisti ci spediranno alla morte per la "patria dei lavoratori", e 10 - Simone Wei/

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