discussione Franco Moretti L'incantodell'indecisione. Note sul modernismo letterario 1 1. Negli ultimi qurndici-venti anni, l'atteggiamento della critica di sinistra verso il modernismo letterario è completamente cambiato. In sostanza, la lettura di sinistra, e anche marxista, della letteratura modernista è sempre più nettamente sorretta da teorie interpretative - il Formalismo russo, l'opera di Bachtin, le teorie dell'opera "aperta", il decostruzionismo - che, in un modo o nell'altro, appartengono esse stesse al Modernismo. Queste improvvise perdite di distanza concettuale producono di norma il dilagare di circoli viziosi nell'atto dell'interpretazione: e la cosa è puntualmente successa anche nel nostro caso, trasformando una critica che era nata per criticare - o demistificare addirittura, figuriamoci - in una loquace apologetica, e poco più. Ma ancora più significativo è quel che è accaduto nel campo dei valori, e dei giudizi di valore, della critica di sinistra. Per rendersi conto dell'entità del mutamento, basta ripensare a ricerche pionieristiche come quelle di Benjamin e Adorno. Per loro, il testo "frammentario" evocava l'immagine della melanconia e del dolore, il pensiero di una speranza ormai mutila e indifesa; oggi, la si associa ai ben più spensierati concetti di de-totalizzazione, libertà semantica, eterogeneità produttiva. Nella deliberata oscurità della letteratura moderna, Benjamin e Adorno vedevano il segno di una qualche minaccia; di questi tempi la si saluta invece gioiosamente come garanzia di un gioco interpretativo libero e incontrollato. Per loro, infine, la figura chiave della letteratura del Novecento era, senz'ombra di dubbio, Franz Kafka; oggi, altrettanto chiaramente, Kafka è stato rimpiazzato da James Joyce, la cui opera non è meno grande, ma certo assai meno perturbante e densa di interrogativi radicali. 1 - Copyright Board of Trustees, University of Illinois, 1983. Il termine "modernismo"; in Italia, ha corso solo nella storia del pensiero religioso; ma sarebbe il caso di usarlo anche nella critica letteraria (come già avviene nel mondo anglosassone), lasciando al termine "Avanguardia" il suo significato proprio, e più ristretto. FrancoMoretti - 85
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