Linea d'ombra - anno II - n. 4 - febbraio 1984

discussione mania. Una citazione, un titolo, un po' di ossigeno. li letterato come microcosmo e macrocosmo. Se si sapesse quali sono il suo sole e i suoi pianeti, i suoi cieli ruotanti e il suo cerchio delle stellefisse, forse si crederebbe meno nei suoi oroscopi. La domanda che da ceni 'anni i letterati si pongono sulle misteriose ragioni per le quali Rimbaud non è rimasto con loro a Parigi. Molti sperano, per esistere o per resistere, negli schieramenti, nei rnovimenti, nelle corporazioni, nei gruppi, nei partiti, nelle religioni, negli amici. Ma il numero, chefa laforza, fa anche la debolezza. Venti quadri rossi possono iniziare una moda. Ma venti mostre di quadri rossi segnano la sua fine. Non c'è come la contiguità per fare aprire gli occhi. Non bisogna credere al letterato che fa coincidere lafine della sua paura con il conseguimento di un traguardo: ne inventerà un altro. E l'inesistenza lo attenderà lì. Ci si può sentire ricacciati nell'inesistenza se si è rifiutati da un editore o se si è esclusi dalla rosa del Nobel. Mutata la scala, ma conservali i rapporti, la paura è la stessa. Destino difficile, in Italia, per chi non coltiva un solo orto. Si può ammellere la sua esistenza di critico, ma allora si tenderà a sopprimere quella di poeta. Oppure ci si può rassegnare che sia poeta, ma allora come narratore "non esiste". Appunto. Esiste per i posteri. Ecco una alternativa. Ma poi li si confonde sempre con i contemporanei. Presenzialismo: paura di non esistere altrimenti. li trapasso come amano descriverlo i letterati: "Se ne è andato silenziosamente, come era nel suo stile." Oppure: "È morto appartato, come ha sempre vissuto." O infine la metafora del teatro: "Se ne è uscito alla chetichella, dalla comune. " Ma perché, come può morire un uomo? Giuseppe Pontiggia (Como 1934) vive e lavora a Milano. Critico e saggista, è autore dei romanzi La morte in banca (Mondadori 1979), L'arte della fuga (Adelphi 1968), Il giocatore invisibile (Mondadori 1978) e li raggio d'ombra (Mondadori 1983). 84 - Giuseppe Pontiggia

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