Linea d'ombra - anno II - n. 4 - febbraio 1984

) apertura Perparlare a molti non basta essere oratore da comizio. Bisogna che uno sia, come il Cristo, figlio di Dio. * * * Nelle vostre preghiere non adulate mai la divinità. Un Dio giustiziere esige giustizia e respinge l'adulazione. Che non viviamo nel migliore dei mondi possibili, lo prova sufficientemente il fatto che è ben difficile trovare qualcosa di cui non pensiamo che potrebbe e~sere migliore. Questa è una delle prove veramente conclusive, incontrovertibili, che conosco. Giacché se anche supponiamo, come suppongono molti, che questa idea della mediocrità del mondo sia figlia dei limiti e della debolezza del nostro comprendonio, dato che questo comprendonio fa parte del mondo, ne conseguirà sempre che c'era in esso qualcosa di molto importante da migliorare. Un ottimismo assoluto non mi pare accettabile. Né vi raccomando un eccessivo pessimismo. Che il nostro mondo non è il peggiore dei mondi possibili, lo dimostra anche il fatto che è ben difficile trovare qualcosa di cui non pensiamo che non si possa essenzialmente peggiorare. La prova di questa prova non mi sembra più tanto concludente. Tuttavia notate che anche il nostro pessimismo moderato fa parte del mondo e che, in caso di errore, dovremmo peggiorarlo per metterlo d'accordo col peggiore dei mondi. In ogni caso un pessimismo assoluto non è assolutamente necessario. * * * Le opere poetiche veramente belle, diceva il mio maestro - Mairena sta parlando ai suoi discepoli - di rado hanno un solo autore. In altri termini: sono opere che si fanno da sole, attraverso i secoli e i poeti, talvolta malgrado i poeti stessi, benché naturalmente, sempre in essi. Conservate nella memoria queste parole, che il mio maestro confessava di aver sentito dire da suo nonno, il quale, a sua volta, credeva di averle lette da qualche parte. Meditate su di esse. * * * O vitacittadina,chipuò desiderarti! Ecco il verso cittadino per eccellenza. Verrà un giorno - diceva il mio maestro - in cui le persone distinte vivranno tutte, senza eccezione, in campagna, lasciando le grandi città all'umanità dozzinale, sempre che l'umanità dozzinale non renda impossibile l'esistenza delle persone distinte. * * * Ma non dobbiamo ingannarci. Il nostro amore per la campagna è una pura passione per il paesaggio, per la Natura come spettacolo. Nulla di meno campestre e, se me lo fate dire, di meno naturale di un paesaggista.Dopo Gian Giacomo Rousseau, il ginevrino, spirito pieno 8 - AntonioMachado

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==