raccontiitaliani vinzione fondata. A dispetto dell'acume, della sottigliezza psicologica, del talento deduttivo e fantastico dispiegati da alcuni partecipanti all'appassionante gioco, il caso per me deve considerarsi insoluto, ma non posso escludere che altri, sia raccogliendo in extremis ulteriori elementi sia rinnovando l'esame del materiale indiziario (non si dà limite alla capacità di attenzione e concentrazione) siano giunti ad approssimazioni meno ambigue, se non proprio all'illuminazione, allo svelamento del segreto. E ancora ... Ma converrà interrompere questa relazione che sembra annoiare non poco, né mancherà chi l'accusi d'astio, di acido spirito di vendetta contro la vita, ahi così avara di sorprese e di doni. Non difenderò la mia inettitudine a trar profitto letterario dagli accadimenti quotidiani dosando lieviti e spezie, come ben sanno i maggiori della professione, nonché applicando filtri e lenti o disponendo esche e trappole, onde sviluppare e insaporire la materia e stanarne i significati latenti, bestiole quant'altre mai diffidenti e scaltre. Circa il secondo rilievo, senza negare un certo risentimento, vorrei però distinguerlo da quell'astio preconcefto e sistematico che esprime una specie di fedeltà assoluta alla catena o cumulo dei torti subiti, se ne fa quasi corona e titolo di gloria, e nella sua faziosa intransigenza non vuol vedere o non s'accorge dei casi in cui eccezionalmente, forse per distrazione, la sorte si mostra meno maligna e perfino benevola (rarissimi invero), quando pur non li mistifichi come colui che stravolge a favore della sua tesi anche gli argomenti che la contraddicono. Da tale vizio o malanno (in parole povere, delirio paranoide di persecuzione) chi mai può dirsi del tutto immune e mondo? Pure oso affermare che la mia facoltà di riconoscere la fortuna quando capita, con tutto che avrebbe ragione d'essersi atrofizzata per scarsità d'esercizio, s'è preservata pressoché intatta. Del che stavo per dar dimostrazione quando mi sono interrotto. Intendevo infatti riferire, e proprio per dargli onore l'avevo tenuto in serbo per ultimo, su un momento, come dire, privilegiato concessomi da questa Settimana Bianca, qualcosa che, su scala ridotta e compatibilmente con le vigenti norme della secolarizzazione e del disincantamento, pur tiene un poco del miracolo. Miracolo modesto, beninteso, per cui Faust non avrebbe invocato l'arresto dell'Augenblick, né un joyciano scomoderebbe il sacro termine di "epifania"; momento che esiterei a chiamare magico, se non in angloamericano, per la capacità propria di questo gergo di svalutare l'iperbole (magie,super,f antastic,special...); estasi minima, fragile incantesimo, premio di consolazione; qualcosa insomma come quella parte di ricchezza che secondo il poeta (nella fattispecie, l'odore dei limoni) tocca anche a noi poveri. È successo il quarto o quinto giorno, in alto, dove partono le piste Olympia e degli Scoiattoli. La seggiovia scaricava a getto continuo una PiergiorgioBel/occhio - 57
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==