Linea d'ombra - anno II - n. 4 - febbraio 1984

raccontiitaliani Con la finestra chiusa il silenzio fa un rumore troppo definito così lei riapre la finestra. Lei non è strana. Ha molta urgenza e contemporaneamente nessuna fretta. Capita che questo pensiero del tempo le faccia venire la febbre una febbre leggera euforizzante ogni tanto. Lei allora resta incerta se sentirsi malata oppure no. Certo si sente troppo carica piena di cose troppo forte per la sua debolezza. Adesso lei è in casa. C'è questa rappresentazione di un dramma del rinascimento. Senza spigoli caldo drammatico vitale. Chi è sazio è sazio chi ha fame ha fame chi è vivo è vivo chi muore muore. Per fortuna manca il personagio moderno del sopravvissuto. Per questo motivo lei cerca di seguire il dramma con tutta la sua intelligenza. Anche perché li non sono così squadrati come potrebbero sembrare dalla descrizione di cui sopra. Sono come è stato detto rotondi e umani. Sfumati e precisi ci sono. II Anche se adesso faccio una doccia e poi andrò a dormire lei non se ne va mai del tutto. Ormai c'è. Ho cominciato a scrivere la sua storia per sentirmi più sicuro dare equilibrio alla sua presenza. In qualche modo anche per farle un regalo. Sono certo che le piacciono i regali. Si vede da come si guarda in giro. Nel suo grande letto così grande lei dorme in senso orizzontale. Solo qualche volta però lo fa. E si scopre le spalle e se fa freddo prende freddo. Adesso c'è questo caldo denso di luglio di città e stanza stretta. Stretta però bella per alcune cose belle. Poi si sveglia ma non è mattino. Quando dopo un po' decide di arrivare col braccio alla sveglia sono le quattro non tardi molto presto. Le piacerebbe tanto dormire tanto. Ha sonno è stanca. Si è stancata tutto il giorno. Solo verso le sette di sera lei ha pensato com'è bello. Niente stare li pensare qualcosa. Una bella luce calda di fine pomeriggio dalla parte del cortile. Ma poi è poco cioè un tanto breve. Bisogna allungare durare un po' di più. Adesso sono le quattro non è brutto pensa lei. Lo pensa mentre sono le quattro e mezzo tanto dopo. Prova in verticale. A memoria così è più normale. Non serve. Respirare profondamente servirebbe? Non le riesce. Vorrei che dormisse. Forse vorrei avere una figlia. Lei quando era bambina. Adesso capisco che mi ha fatto mischiare molte cose. Succede che mi sento confuso prima era tutto più lineare. 44 - Piera Oppez,zo

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