Linea d'ombra - anno II - n. 4 - febbraio 1984

apertura La vecchia signora si sedette tra don Antonio e un'altra persona del gruppo. Aveva perduto ogni nozione di ciò che accadeva. Parlava con la persona che le stava vicina scambiandola per il figlio. Gli parlava con dolcezza, come si parla a un bambino. Si toglieva i suoi vestiti di lana per coprirla e la accarezzava. Alle sei del mattino il treno doveva partire per smistare i rifugiati nei vari campi di concentramento. Machado e noi che l'accompagnavamo dovemmo installarci nella sala del ristorante della stazione. Machado soffriva moltissimo per la madre che, mezzo istupidita, non smetteva di dirci: "Dobbiamo andare a salutare questi signori così amabili che hanno avuto la bontà di invitarci''. Con questa idea in testa, continuava a voler uscire dal ristorante. Una volta arrivò a farlo e si perdette sui marciapiedi, in mezzo alla folla. Riuscimmo a ritrovarla e a calmare l'ansia e l'esasperazione di don Antonio. Questi la rimproverò con dolcezza e non si mosse più dal suo fianco. Le ore passavano lente. Nell'eccitazione del momento una delle persone che ci accompagnavano disse: "Dopo tutto nella nostra disgrazia c'è una certa liberazione. Adesso saremo liberi di scegliere la nostra strada". Don Antonio replicò: "Quel che è importante non è prendere una strada, ma seguirla e proseguirla." A mezzogiorno il ministro don José Giralt venne casualmente al ristorante per mangiare. Andai a salutarlo e gli spiegai la situazione di don Antonio. Ci dette trecento franchi. Con questi e con un po' di denaro che mi spedirono telegraficamente alcuni amici della Sorbona potemmo mangiare e riprendere il viaggio. Don Antonio rimase con la sua famiglia a Collioure, dove sembrava che gli avessero trovato una sistemazione. Noialtri proseguimmo per Perpignan e successivamente per Parigi. Dal finestrino del treno lo vidi per l'ultima volta sulla banchina della stazione, sempre appoggiato al braccio del fratello, diretti in paese... Pochi giorni dopo don Antonio morì. La vecchia madre non tardò a seguirlo. Nel momento in cui la Spagna che amava andava a fondo, il grande poeta ci lasciò. "Solo sappiamo che ci lasciò per un cammino chiaro." Parigi, marzo 1939 (traduzione di Goffredo Fofi) 34 - Joaquin Xirau

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