apertura * * * Dell'insegnamento religioso il mio maestro diceva: "La verità è che non lo vedo da nessuna parte". E c'è chi parla di sostituirlo con un altro. Dovevo sentire anche questa! * * * - Conviene essere di ritorno da tutto. - Senza essere andato in nessun posto? - È questo il bello, amico mio. * * * Sofisti infine, in certo modo siamo fedeli al principio di Protagora: l'uomo è la misura di tutte le cose. Forse diremmo meglio: l'uomo è la misura che misura se stessa o che vuole misurare le cose misurando se stessa, un misuratore tra incommensurabilità. Poiché ciò che è specificamente umano, più che la misura, è la smania di misurare. L'uomo è colui che tutto misura, povero figlio cieco di colui che tutto vede, nobile ombra di colui che tutto conosce. * * * Non attaccate mai con la ceralacca le foglie secche degli alberi per stancare il vento. Perché il vento non si stanca, ma si arrabbia e si porta via le foglie secche e quelle verdi. * * * Imparò tante cose - scriveva il mio maestro alla morte di un suo amicQ erudito -, che non ebbe tempo di pensare a nessuna di esse. * * * Quando il Cristo tornerà - diceva il mio maestro-, predicherà l'orgoglio agli umili, come ieri predicava l'umiltà ai potenti. E le sue parole saranno, approssimativamente, le stesse: "Ricordatevi che vostro padre è nei cieli; tanto alto è il vostro lignaggio da parte di padre. Per voi sulla terra ci sono soltanto doveri fraterni, indipendenti dai vincoli del sangue. Congedate una volta per sempre il biblico stallone umano". * * * Non dimenticate che è tanto facile togliere a un maestro la sua bacchetta, quanto è difficile dirigere con essa la quinta sinfonia di Beethoven. * * * Quando gli uomini accorrono alle armi, la rettorica ha terminato la 20 - Antonio Machado
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