bottega scosta dall'asse della simmetria sparando sul mignolo della moglie del professor Filifor, il Sintetista deve scostarsi a sua volta per sparare sul mignolo dell'amante dell'avversario. D.R. - Un critico ha definito questo racconto il trionfo della Funzione sull'Idea. W.G. - È giusto. L'idea dell'Alta Sintesi e l'idea dell'Alta Analisi non sono altro che semplici pretesti per il piacere dell'azione. D.R. - Eppure questo imperativo della forma, come Lei stesso dice, nella Sua opera conduce spesso a situazioni molto più complesse e perverse. W.G. - Sì; in Cosmo, per fare-un esempio, il mio eroe nota tutta una serie di anomalie, minime, imprecise; isolate non hanno un significato particolare, ma in collegamento tra loro danno l'impressione di voler significare qualcosa ... un passero impiccato a un fùo di ferro, un pezzo di legno appeso a un filo, delle frecce sul soffitto a indicare una direzione, un timone ... che sembra indicare a sua volta una direzione ... E tutto questo, rafforzato da altre avventure del mio eroe, dal suo amore fatale per Lena, inizia ad assumere il carattere di una insinuazione sempre più insistente dell'immagine dell'impiccagione ... l'impiccagione di chi? ... di Lena? A un certo punto il mio eroe, come impaziente, come volesse completare la sciarada, a questo ordito di impiccagioni ne aggiunge una propria: appende ad un gancio il gatto che ha appena strangolato. È un atto sleale e perverso, perché ribalta il mondo interiore su quello esterno, è come se si auto-assediasse. Ma ciò è motivato da una profonda necessità spirituale. D.R. - In ogni caso, è innegabile che Lei è molto consapevole di ciò che scrive. W.G. - Fino a un certo punto. La formazione dell'opera in me mi sembra, all'inizio, identica alla formazione della realtà nelle mie opere. In me collaborano molti elementi di cui non ho sempre coscienza. Da dove mi sono venuti, per esempio, quella "distanza fisica" nella seconda parte di Cosmo, quell' "eco"? Perché ho costretto i miei personaggi a partire per la montagna? D.R. - E quel dito infilato nella bocca ... prima del cadavere, e poi del prete? W.G. - Me lo chiede perché infastidita dall'aspetto sconcertante di queste scene? Dal punto di vista artistico, l'immagine sconcertante è auspicabile; il processo della creazione della forma da parte dell'uomo sarà tanto più chiaro in quanto spingerà ad atti più spaventosi, selvaggi, eccentrici. Per divenire totalmente tangibile, deve oltrepassare la frontiera del normale. Per quale ragione l'eroe di Cosmo infila il dito nella bocca dell'impiccato? Per stabilire in sé - ne è consapevole - un legame tra "l'impiccagione" e "la bocca". Fino a quel momento, ciò avveniva a livelli diversi. L'associazione che lo tormentava fino alla follia tra la bocca di Witold Gombrowicz - 151
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