narrativae poesia Ian McEwan oppure moriremo? Parole per un oratorio messe in musica da Michael Berkeley a Polly, a Alice, a tutti i bambini L'argomento di questo oratorio non è stato tanto il risultato di una scelta quanto qualcosa cui non era possibile sottrarsi. Durante tutto il 1980 sono stato sconvolto e ossessionato, insieme a tanti altri, dalla prospettiva di folle ripresa della corsa agli armamenti. La Russia aveva da poco invaso !'Afganistan e dopo non molto in quello stesso anno si era presentata la possibilità di un intervento in Polonia. Negli Stati Uniti l'opinione pubblica, ovvero l'opinione dei media - non è sempre facile distinguere l'una dall'altra - chiedeva che si restaurasse la potenza americana dopo l'umiliazione causata dalla crisi degli ostaggi iraniani. Entro quell'anno fu eletto il nuovo presidente, il quale prometteva la costruzione di armi su una scala senza precedenti. Nel nostro paese il governo si era impegnato ad accrescere e a "migliorare" il nostro potenziale nucleare. I Russi, nel frattempo, procedevano con fermezza nel loro programma di spiegamento dei missili SS 20. La lingua degli apologisti nucleari aveva assunto toni nuovi: si parlava apertamente di una guerra nucleare limitata da cui si sarebbe potuti uscire vittoriosi e in cui l'Europa sarebbe servita da campo di battaglia per le due maggiori potenze. Le armi erano state ideate per questo fine specifico. Il già fragile concetto di deterrenza era stato messo in crisi dalla determinazione con cui entrambe le parti procedevano nella ricerca di missili - utilizzabili~ esclusivamente in un attacco iniziale - sempre più precisi e capaci di colpire i silos nemici prima che li si potesse svuotare. Invano cercavamo nei libri di storia un periodo in cui le nazioni si fossero preparate alla guerra con lo stesso zelo, senza che poi la guerra non fosse scoppiata. Eppure tra l'Est e l'Ovest non sembrava esserci nessuna disputa territoriale. Nonostante corressero voci allarmistiche che suggerivano il contrario, le due parti non parevano ingaggiate in una lotta spietata per l'accaparramento di risorse in diminuzione; esse erano inoltre legate da profondi rapporti di reciproca dipendenza nella ricerca di nuovi mercati e di nuove tecnologie: l'entità di questi rapporti rendeva pretestuosa la nozione di un genuino conflitto ideologico. Sembrava che ciascuna parte in causa si preparasse alla guerra perché vedeva l'altra fare lo stesso. I governi dei due 129 - fan McEwan
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==