apertura cosa accompagnata dal sospetto dell'altra. E tutto questo a patto che non siate mai soddisfatti né del vostro uomo né della vostra _opera. * * * Dei diari intimi il mio maestro diceva che nulla gli pareva meno intimo di quei diari. * * * In arte il momento creatore, che è quello delle grandi finzioni, è anche il momento della nostra verità, il momento di modestia e cinismo nel quale ci azzardiamo a essere sinceri con noi stessi. È il momento di cominciare un diario intimo? Forse no, perché restano ormai pochi giorni da annotare in quel diario, e quelli passati, come potremo annotarli di passaggio? È il momento di gettare il nostro diario nel cestino della carta straccia, nel caso che lo avessimo scritto. * * * (Intermezzo) È inutile - parla Mairena, affrontando un amico tradizionalista, in una tertulia di caffè di provincia - che lei cerchi Filippo II nel suo panteon dell'Escorial, perché è li che non resta di lui assolutamente nulla. Questo culto dei morti mi ripugna. L' ieri va cercato nell'oggi; da quella polvere ci portarono - o portonno, se più le piace - questo fango. Filippo II non è morto, amico mio. Filippo II sono io!!! Non mi aveva riconosciuto? Questo aneddoto, annotato da uno dei discepoli di Mairena, spiega la fama di pazzo e spiritista che accompagnò il mio maestro negli ultimi anni di vita. * * * li nostro Cervantes - continua Mairena - non ammazzò, poiché erano già morti, i romanzi cavallereschi, ma li resuscitò collocandoli nelle cellette del cervello di un pazzo, come miraggi del deserto mancego. Con quegli stessi romanzi cavallereschi, epica degenerata, romanzi propriamente detti, creò il romanzo moderno. Dal più umile proposito letterario, la parodia, sorge - quale ironia! - l'opera più originale di tutte le letterature. Perché a noi spagnoli non potranno strappare questa gloria: che ciò che è nostro, profondamente nostro, non assomiglia a nulla. Strano e meraviglioso mondo quello della finzione cervantina, col suo doppio tempo e doppio spazio, con la sua serie di figure doppiate - le reali e quelle frutto di allucinazioni-, con le sue due grandi monadi dalle finestre aperte, le sue due coscienze integrali e, pur tuttavia, complementari, che camminano e dialogano. Contro il solusipse della 12 - Antonio Machado
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